L'azienda dona il sistema alla comunità e fa progetti per nuovi tablet.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-12-2011]
La strategia del CEO di HP Meg Whitman, introdotta da un deciso cambio di rotta rispetto a quella impostata predecessore Léo Apotheker, prosegue cercando di salvare quanto rimane dell'avventura nel mondo dei tablet intrapresa dall'azienda.
L'ultima mossa è la decisione di rendere open source WebOS, il sistema operativo ereditato da Palm e adottato dai TouchPad, secondo modalità e licenze che ancora non sono state rivelate.
Non ci sarà dunque alcuna cessione, ma anzi HP ha intenzione di creare una startup tramite la quale continuera a occuparsi dello sviluppo del sistema, secondo un modello per certi versi analogo a quello scelto da Google per Android. L'articolo continua qui sotto.
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Se invece l'interesse per WebOS non decollerà, HP non dovrà fare altro che smantellare la piccola società creata per lo sviluppo e lasciare che il progetto muoia.
In questa linea rientrano dunque anche gli annunci che riguardano l'hardware dei prossimi mesi: la Whitman, insieme a Marc Andreessen (che fa parte del Consiglio di Ammninistrazione), ha fatto sapere che l'azienda «esplorerà la possibilità di installare WebOS sui propri dispositivi», e che se tutto andrà bene nel 2013 i tablet con WebOS potrebbero tornare sul mercato. Il 2012 servirà dunque a decidere che cosa fare del sistema ereditato da Palm.
Nel frattempo, naturalmente, HP non resterà con le mani in mano. Il prossimo anno si concentrerà sulla produzione di tablet con Windows 8, il che le permetterà di restare comunque sul mercato qualora le cose andassero male per WebOS.
Gli analisti restano comunque scettici sul successo di questa mossa, ritenendo che sia estremamente difficile mutare la situazione attuale, dove iOS e Android dominano e i concorrenti già esistenti faticano a trovare spazio. L'ultima parola spetterà dunque agli utenti.
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