La Golden Share di Telecom Italia

Lo Stato cede le sue quote di Telecom Italia e il Ministro Gasparri sostiene l'opportunità di abolire la Golden Share che il governo continuerà a detenere: analizziamo un po' meglio la questione.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-12-2002]

Il Governo decide improvvisamente di cedere la quota del 3,5% delle azioni di Telecom Italia rimaste in suo possesso dopo la privatizzazione. La decisione di procedere all'integrale privatizzazione di Telecom Italia faceva già parte del programma di governo anche se tale operazione era stata finora rinviata a causa del momento poco roseo che vivono i mercati finanziari. L'impellenza del calo delle entrate e la necessità di fare cassa hanno quindi costretto Tremonti a vendere subito, approfittando di un temporaneo rialzo dei titoli telefonici. L'azione ha determinato un ricavo di circa 1,4 miliardi di euro. Non si sa però chi abbia acquisito questa quota: si parla di fondi istituzionali europei e americani ma non si può escludere che una parte non vada a finire nelle mani di Fininvest, che da tempo vuole accrescere la sua presenza in Telecom Italia (già adesso si parla di un 5-6% mai reso ufficiale).

Il Governo non ha voluto neanche prendere in considerazione l'ipotesi che una parte di queste azioni potesse essere riservata ai dipendenti del Gruppo Telecom Italia come avevano chiesto i Sindacati. Il Governo esce dal capitale ma potrà continuare a disporre della cosiddetta Golden Share, "l'azione d'oro" che prescinde dal possesso di azioni vere e proprie. La "Golden Share" dà diritto al Governo di nominare un componente del Consiglio d'Amministrazione, un componente del collegio dei sindaci, e di porre un veto su fusioni, scissioni, trasferimenti di sede all'estero, cessioni di quote azionarie superiori al 3% e patti di sindacato dell'azionariato, insomma, un peso determinante sulle grandi scelte strategiche. Il Ministro Gasparri, insieme ad altre voci del mondo imprenditoriale, si è espresso sostenendo che sarebbe opportuno abolire la Golden Share Telecom Italia, sostenendo che non è mai stata utilizzata in Italia.

E' vero che non è mai stata utilizzata formalmente ma la sola minaccia di utilizzarla - fatta dal Governo D'Alema, con l'approvazione di Berlusconi e Gasparri - fece fallire il progetto di fusione Deutsche Telecom-Telecom Italia e diede il via libera all'Opa di Colaninno, che invece avrebbe potuto essere comunque bloccata. Oggi sarebbe assurdo abolirla: in Francia ed in Germania, nonostante la continuazione della cessione sul mercato di quote pubbliche, i Governi fanno sentire tutto il loro peso sui gestori telefonici ex pubblici, per garantire l'occupazione e gli interessi nazionali. Almeno la Golden Share è un modo trasparente (il Governo deve renderne conto al Parlamento) di esercitare un potere sul mercato e sull'impresa. Se analizziamo la vicenda Fiat per esempio, comprendiamo che il Governo è molto immischiato senza averne titolo e le sue mosse non sono chiare: per chi e alla difesa di quali interessi si stia muovendo. Sarebbe assurdo rinunciarvi e poi rincorrere i problemi.

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Pier Luigi Tolardo

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