Soru vuole lasciare Tiscali in mano al "pubblico"

Il profeta italiano del web Renato Soru ci illumina con le sue visioni sul futuro di Tiscali.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 16-10-2000]

Dalle colonne di Repubblica l'imprenditore sardo ci fa capire che vede una Tiscali non più sua, ma "autonoma" rispetto al suo destino di uomo. "Vorrei arrivare ad avere una partecipazione di larghissima minoranza in una Tiscali grandissima. L'azienda merita di vivere di vita autonoma, libera dal suo fondatore: questo è il massimo per un imprenditore". In effetti chi non sognerebbe di fondare e dopo pochi anni lasciare problemi e gestione ad altri, con una differenza sostanziale nel saldo del proprio conto corrente.

A un anno dal debutto in Borsa di Tiscali è quindi ora di fare il pieno e lasciare la nave. Quello che molti definiscono come il "guru di Internet", dimenticando forse che Tiscali nasce come azienda che propone Schede Ricaricabili per telefonare, prosegue comunicandoci le sue aspirazioni.

"Voglio che Renato Soru e Tiscali siano due cose diverse. L'azienda deve crescere il più possibile, a prescindere dalla mia posizione". Non è finita. Le visioni di Soru proseguono: "Ci aspettiamo di andare al breakeven presto, molto presto". Quale momento migliore per lasciare? Riguardo infine alle ipotesi di trattative con i francesi, è d'obbligo minimizzare: "Abbiamo parlato, ma lo facciamo con molti altri" dichiara diplomaticamente il guru.

Non per nulla persone come Bezos (Amazon), Jerry Yang (Yahoo!) e moltissimi altri non lasciano le proprie aziende, nel bene e nel male, ma continuano a controllarle, dimostrando a chi ha creduto in loro, comprando le azioni, che la quotazione in Borsa era un mezzo per far crescere le proprie imprese e non solo per arricchirsi. Questo anche a fronte di lunghissimi periodi di crisi e/o successi mirabolanti. In fondo si tratta di rispettare un impegno preso con chi ha creduto in noi, mantenendo gran parte della propria ricchezza in azioni delle stesse aziende. Come dire: "Se la nave affonda vado giù anche io, che ne sono il capitano. Se naviga, navigheremo tutti".

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