Esperto di sicurezza avverte: gli hacker potrebbero usarli per uccidere gli utenti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-09-2017]
Un paio d'anni fa, l'apparizione dei primi sex robot, automi progettati con l'unico scopo di dare piacere sessuali ai loro proprietari, fu salutata con preoccupazione dalla dottoressa Kathleen Richardson del Centre for Computing and Social Responsibility della De Montfort University.
Secondo la dottoressa, la diffusione di questo tipo di robot produrrebbe tutta una serie di danni psicologici che si riverserebbero poi sul tessuto sociale, minando la capacità di intrattenere relazioni con persone reali.
Ora che il debutto ufficiali dei robot del sesso pare imminente, un'altra voce si leva a mettere in guardia gli utenti, partendo però da un punto di vista completamente diverso.
Il ricercatore della Deakin University ed esperto di cyber security Nick Patterson è preccupato non tanto per le conseguenze sulle relazioni interpersonali, quanto piuttosto per la possibilità che qualche hacker malvagio possa prendere il controllo di questi robot e trasformarli in una sorta di terminator.
«Gli hacker» - ha dichiarato Patterson - «possono entrare in un robot o in un dispositivo robotico e acquisire il controllo completo delle connessioni, delle braccia, delle gambe e degli altri strumenti che vi siano attaccati, come coltelli o attrezzature per saldare».
«Una volta che un robot è stato hackerato, l'hacker ne ha il pieno controllo e può inviargli ordini» continua Patterson, il quale esprime le proprie preoccupazioni su tutti i tipi di robot esistenti, ma è particolarmente angosciato dalla possibilità che a finire manomesso sia un dispositivo della Internet of Things, e in special modo un robot sessuale: la sua relazione estremamente "intima" con l'utente gli offrirebbe la possibilità di ferirlo, se non addirittura ucciderlo.
«Spesso questi robot possono pesare fino a 100 kg, e sono molto forti. L'ultima cosa che vogliamo è che un hacker prenda il controllo di uno di questi robot. Dopo averlo hackerato, potrebbero usarlo a piacimento per compiere azioni fisiche, per trarne vantaggio o causare danni» spiega Patterson.
I robot, sessuali o meno, sono come un qualunque altro dispositivo, sia esso un computer, uno smartphone, un tablet o una videocamera di sicurezza.
Se sono collegati a Internet, qualcuno può provare a penetrarvi e a prenderne il controllo. Come dimostra l'attività della Cia svelata da Wikileaks, anche un sistema scollegato da Internet non è completamente sicuro.
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Maary79