Intel conferma il degrado delle prestazioni.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-01-2018]
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Falla critica nei processori Intel, la patch rallenterà tutti i Pc
Ora che le patch prodotte per correggere le ormai famose vulnerabilità scoperte nei processori, Meltdown e Spectre, sono in distribuzione, gli utenti non sono più tanto preoccupati per la sicurezza dei propri Pc, quanto piuttosto per la loro velocità.
Sin dall'inizio della vicenda è stato infatti affermata chiaramente la possibilità che, una volta corretti i problemi, le macchine avrebbero potuto subire un certo calo di prestazioni.
Microsoft ha confermato sul blog aziendale dedicato alla sicurezza che i computer subiranno un rallentamento, e che saranno i più vecchi quelli che mostreranno le conseguenze più evidenti.
Nel post, il gigante di Redmond si tiene però sul vago e non dà indicazioni concrete su ciò che possono aspettarsi gli utenti, cosa che invece Intel - l'azienda più colpita dai bug - ha preferito fare, forse per cautelarsi nei confronti di eventuali proteste da parte dei propri utenti.
Il colosso dei chip ha reso pubblica una tabella in cui vengono descritte abbastanza nel dettaglio le conseguenze delle patch sulle Cpu della serie Core di sesta, settima e ottava generazione (ossia le più recenti).
I processori Core di ottava generazione (core Coffee Lake, Kaby Lake) saranno quelli che subiranno un impatto minore, specialmente se lavorano insieme a un'unità SSD anziché a un normale hard disk: in questo caso il decadimento nelle prestazioni complessive sarà del 4-6% per le tipiche operazioni da ufficio, per i programmi di analisi finanziaria e analisi dei dati e per la creazione di contenuti multimediali.
Tuttavia, Intel ammette anche che se si tiene conto della reattività del sistema (la velocità con cui si riesce a lanciare un'applicazione, copiare file, installare programmi, passare da un software all'altro e via di seguito) allora il degrado può arrivare fino al 12-14%. I giochi, invece, praticamente non sono interessati dal problema.
I processori Intel di settima generazione (Kaby Lake-H) subiranno conseguenze simili a quelle dei loro fratelli più giovani, compreso il decadimento nella reattività.
I Core di sesta generazione Skylake-S saranno più colpiti: la perdita di prestazioni può arrivare al 10% e la reattività, in ambiente Windows 10, addirittura al 21%. È molto probabile che gli utenti se ne accorgeranno.
Per quanto riguarda i processori più vecchi, Intel non ha rilasciato stime ma, basandosi anche su quanto sostiene Microsoft, è facile prevedere che l'impatto sarà ancora più pesante.
Per evitare che gli effetti delle patch siano fin troppo spiacevoli, sia Intel che Microsoft stanno lavorando insieme ai vari produttori di hardware per riuscire a mitigare il decadimento delle prestazioni, che comunque a quanto pare non si può evitare completamente.
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