Rischiano di fare più male che bene.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-01-2018]
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Falla critica nei processori Intel, la patch rallenterà tutti i Pc
Sembrava che la telenovela fosse ormai conclusa, o comunque che si avviasse verso la conclusione. Invece, la storia dei bug Meltdown e Spectre si arricchisce di una nuova puntata.
Quando tutti ormai s'erano messi il cuore in pace e avevano iniziato a installare le patch messe a disposizione dai vari produttori, Intel stessa ha cambiato le carte in tavola.
Il colosso dei chip ha infatti invitato tutti a fermare la distribuzione delle patch attuali, poiché pare che esse possano «introdurre un numero maggiore di riavvii rispetto a quanto previsto e altri comportamenti imprevedibili del sistema».
In altre parole: le patch fino a ieri in distribuzione sembrano fare più male che bene alle macchine cui sono dedicate.
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I problemi sarebbero particolarmente evidenti sulle piattaforme Broadwell e Haswell, ma anche Skylake, Kaby Lake, Ivy Bridge e Sandy Bridge potrebbero essere interessate dal medesimo malfunzionamento.
Intel sostiene anche di star lavorando alacremente insieme agli altri produttori a una versione definitiva delle patch, che non solo correggerà le falle ma manterrà stabili i sistemi sui quali sarà installata: bisogna avere soltanto un po' di pazienza.
Tutto ciò ha però comprensibilmente causato sconcerto e irritazione nell'intero mondo informatico: il sempre focoso Linus Torvalds, "padre" di Linux e che già aveva riservato all'azienda parole di fuoco, ha accusato Intel di fare «cose irragionevoli, senza senso» e di diffondere «patch spazzatura».
Secondo Torvalds, infatti, la patch per Spectre sarebbe stata progettata malamente al fine di evitare impatti negativi sulle prestazioni: Intel avrebbe semplicemente deciso di inserire un flag di protezione, da attivare in automatico all'avvio, chiamato IBRS_ALL.
Tale flag, se attivato, avrebbe un peso importante sulle prestazioni, per cui verosimilmente nessuno deciderà di utilizzarlo: Intel però sarebbe al riparo da qualsiasi grana legale perché avrebbe fornito la soluzione al problema, anche se poi non è stata utilizzata. Una soluzione - secondo Linus Torvalds - soltanto di comodo.
Più corretto sarebbe, sempre secondo il creatore di Linux, implementare delle patch che agiscono a livello più profondo, come le Riptoline di Google, messe a disposizione sotto licenza open source.
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Intel: processori senza falle a 10 nanometri entro la fine dell'anno
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