[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-07-2019]
Questa volta è toccato a una bambina californiana di 11 anni, Kayla Ramos, trovarsi tra le mani uno smartphone che, di punto in bianco, ha preso a surriscaldarsi in maniera pericolosa.
Stando ai resoconti, la ragazzina si trovava nella camera della sorella e aveva in mano il proprio iPhone 6, che usava per lo più per guardare video su YouTube.
All'improvviso, dal telefonino hanno iniziato a provenire delle scintille. Kayla ha avuto la protenzza di spirito di gettare immediatamente l'iPhone lontano da sé, facendolo atterrare su una coperta nella quale subito si sono aperti dei buchi proprio a causa delle scintille. Quindi, l'iPhone è esploso.
La madre della bambina ha chiamato il supporto tecnico di Apple, che ha chiesto di poter esaminare il dispositivo: la faccenda ora sarà oggetto di indagine, e il telefonino guasto sarà sostituito con un esemplare nuovo.
Questa ennesima vicenda di telefonini che esplodono s'è conclusa senza vittime e senza troppi danni, ma il fatto che periodicamente si verifichino casi del genere dovrebbe spingere tutti a riflettere sul modo in cui usiamo gli smartphone, le cui batterie agli ioni di litio sono purtroppo prone a surriscaldarsi e prendere fuoco.
Secondo Apple, fenomeni del genere sono facilitati dall'uso di parti non originali (come caricabatterie di terze parti) o dall'esecuzione di riparazioni presso centri non autorizzati, ma è anche possibile che in questo caso la pratica di ricaricare spesso l'iPhone, seguita da Kayla, abbia avuto un ruolo nel provocare uno stress eccessivo alla batteria.
La madre dell'undicenne americana, naturalmente, è spaventata per quello che sarebbe potuto succedere. «Sarebbe potuto toccare a mia figlia [anziché alla coperta, NdR]. Mia figlia avrebbe potuto prendere fuoco e si sarebbe potuta ferire» ha dichiarato.
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