La banda ultralarga viaggerà sia sulla rete di Tim che su quella di Open Fiber.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-07-2020]
Mentre Tim sta ancora cercando di capire se voglia davvero la rete di Open Fiber, ponendo fine a quella che a molti sembra un'inutile duplicazione della rete italiana in fibra, le Poste hanno fatto la propria mossa.
La controllata PostePay ha infatti firmato accordi sia con Tim che con Open Fiber per diventare fornitore di connettività fissa su banda ultralarga, appoggiandosi dunque a entrambe le reti.
«Poste Italiane fornirà al Paese servizi in fibra ottica mediante tecnologie a banda ultralarga, coniugando la capillarità della rete degli uffici postali con la diffusione della rete su tutto il territorio nazionale» annuncia Poste Italiane, che punta a offrire servizi sia alla clientela domestica che a quella aziendale.
Non è d'altra parte chiarissimo quale vantaggio possa portare agli utenti la «capillarità» della presenza degli uffici postali.
Certamente a Poste Italiane tale presenza torna comoda, perché permetterà di offrire la sottoscrizione del servizio a chiunque si rechi in un ufficio per qualsiasi altra incombenza, come già avviene spesso per PosteMobile: si va in posta a pagare una bolletta e, mentre compie l'operazione, l'impiegato incidentalmente presenta l'offerta per i cellulari.
Dal punto di vista degli utenti, invece, il vantaggio ci sarebbe soltanto se gli uffici postali diventassero anche centri di assistenza cui rivolgersi per eventuali problemi di connettività: ciò consentirebbe di avere delle persone in carne e ossa a cui chiedere aiuto, un'opzione che probabilmente per molti sarebbe più gradita rispetto alla telefonata a un call center.
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