[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-05-2021]
È da oltre 100 milioni di euro la multa che l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha inflitto ad Alphabet e alle sue controllate Google e Google Italy.
Esse sono state infatti riconosciute colpevoli di violazione dell'articolo 102 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea ossia, in altre parole, di abuso di posizione dominante. Nel caso specifico, si tratta della posizione dominante che Android e Google Play garantiscono a Google.
Il caso è nato quando Enel X, sulla scia di una protesta simile portata avanti già nel 2019 da Enel Group, ha lamentato l'esclusione della propria app JuicePass da Android Auto, l'edizione di Android nata per essere adoperata come sistema di infotainment nelle automobili.
In effetti, quando l'Antitrust ha iniziato le indagini, Android Auto era un sistema molto chiuso e di difficile accesso da parte degli sviluppatori di terze parti: Google ha sempre sostenuto che le restrizioni imposte erano finalizzate ad assicurare che venissero approvate solo app progettate per non distrarre i guidatori.
Poi, lo scorso ottobre, le cose sono cambiate: Google ha infatti deciso di allargare le maglie che regolavano l'accesso ad Android Auto, e diversi sviluppatori hanno potuto così utilizzarlo per fornire le proprie app, come ha fatto per esempio ChargePoint.
A quel punto, però, l'istruttoria era ormai in corso e, apparentemente, inarrestabile. Ora che è giunta a conclusione, l'Autorità afferma di aver accertato che «Google non ha consentito l'interoperabilità dell'app JuicePass con Android Auto, una specifica funzionalità di Android che permette di utilizzare le app quando l'utente è alla guida nel rispetto dei requisiti di sicurezza e di riduzione della distrazione».
Pertanto, Google e le società collegate si meritano la sanzione di 102.084.433,91 euro e una diffida a continuare a escludere l'app di Enel X, anche se nel frattempo la situazione è cambiata e quanto era stato loro contestato ora non esiste più.
D'altra parte, l'Antitrust sottolinea che Google ha limitato l'accesso ad Android Auto da parte di Enel X per oltre due anni: anche se ora s'è dimostrata collaborativa, restano tutti quei mesi in cui ha fatto orecchie da mercante alle richieste di terze parti. Anzi, si potrebbe persino pensare che siano azioni come l'indagine dell'Autorità italiana ad aver spinto Google a rivedere le proprie politiche, anche se conferme in questo senso non ce ne sono.
Enel ha espresso soddisfazione per la decisione del Garante, definita « un importante fattore abilitante per la crescita della mobilità elettrica in Italia e arriva in una fase cruciale per lo sviluppo di tutto il settore, che non può più subire ulteriori ritardi».
Google, invece, è comprensibilmente meno compiaciuta. «La priorità principale di Android Auto è garantire che le app possano essere usate in modo sicuro durante la guida. Per questo abbiamo linee guida stringenti sui tipi di app supportati, decise in base agli standard del settore e a test sulla distrazione al volante» ha fatto sapere.
Google, pur non avendo ancora preso una decisione definitiva, non esclude nemmeno la possibilità di un ricorso: dopotutto, multa a parte, ha già obbedito al resto della decisione dell'Antitrust mesi fa, prima ancora che fosse formulata.
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