TIM, dalla privatizzazione alla semi-nazionalizzazione

Lo Stato potrebbe presto lanciare un'OPA su TIM tramite la Cassa Depositi e Prestiti.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-11-2022]

Per uno dei paradossi della storia italiana è stata la sinistra a privatizzare Telecom Italia nel 1998 - con il primo governo Prodi in cui erano presenti, per la prima volta, i diessini ex comunisti - e sembra invece che sarà la destra, con il primo governo Meloni di Fratelli d'Italia, erede del Movimento Sociale Italiano, a riportarla sotto il controllo dello Stato.

Finora solo i 5 Stelle avevano ipotizzato questa soluzione, che oggi verrebbe attuata da un governo di cui sono l'opposizione.

Nel 1998 Telecom Italia, di proprietà a larga maggioranza dell'IRI, era monopolista assoluta della telefonia fissa (c'era solo il duopolio TIM/Vodafone nel mobile): non aveva concorrenti nemmeno nella prima rete a fibre ottiche Socrate, né aveva debiti, ma era forte di più di centomila dipendenti.

Oggi TIM ha moltissimi concorrenti: non soltanto ci sono tre grandi reti mobili, nonché diverse reti a banda larga di cui una a controllo pubblico, ma l'azienda ha più di venti miliardi di euro di debiti, è scesa a circa 46.000 dipendenti (quasi tutti in contratto di solidarietà con riduzione dell' orario di lavoro), e ne vuole esodare a proprio carico circa altri 4.000.

L'Offerta Pubblica di Acquisto a cui pensa il governo Meloni sull'intero capitale toglierebbe TIM dalla Borsa, dove peraltro essa è sempre stata dal 1963, perché non è mai stata interamente statale, come invece la maggior parte delle società telefoniche è stata in Francia, Inghilterra e Germania fino agli anni '80 dello scorso secolo.

L'OPA non sarebbe lanciata direttamente ed esclusivamente dalla sola Cassa Depositi e Prestiti: se così fosse, i 20 miliardi di euro di debiti di TIM, più i 5-6 miliardi di euro dell' OPA, potrebbero apparire un ulteriore appesantimento del bilancio dello Stato.

Inoltre, il momento ora è favorevole: l'OPA può essere lanciata adesso proprio perché il titolo TIM non è mai sceso così in basso come negli ultimi mesi.

Il nuovo azionista pubblico potrebbe quindi procedere a spezzettare TIM in più parti, per poi cercare di vendere la parte commerciale, separata in Enterprise e Consumer, mentre la Rete per ragioni di sicurezza nazionale rimarrebbe alla CDP che oggi controlla anche con Terna la rete elettrica e con SNAM la rete del gas.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pier Luigi Tolardo

Commenti all'articolo (3)

Su questa vicenda non ho più parole, dopo aver venduto un'azienda sana e in attivo a dei pescecani che in anni l'hanno spolpata e caricata di debiti e di esuberi in larga parte esodati a carico dello stato, ora lo stato se la vuole ricomprare accollandosi i debiti - non credo certo che riuscirà a ricomprarsela in altro modo - per poi... Leggi tutto
28-11-2022 18:49

{Sergio_C}
Sono del parere che le tanto sbandierate privatizzazioni volute dalla sinistra siano state un enorme fallimento dal punto di vosta dei servizi e dei costi, nei vari settori (hanno fatto cartello e gestito tutto al rialzo). Ritengo che lo Stato debba avere il controllo sulle attività strategiche per il Paese come le comunicazioni,... Leggi tutto
27-11-2022 13:38

{tarlluccievino}
Siamo proprio un popolo di beoti, presi in giro dai nostri stessi amministratori, quasi tutti incompetenti, lobbizzati (si dice così adesso) o semplicemente indifferenti. Alla fine l'azienda sarà divisa così: le parti commerciali che lucrano andranno a francesi e altri esteri (come già accade per la... Leggi tutto
10-11-2022 11:14

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