Per smartphone e PC portatili si prepara un terremoto?
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 25-10-2024]
ARM e Qualcomm sono ai ferri corti e stanno iniziando una battaglia legale che può avere conseguenze importanti per il mercato degli smartphone, ma anche per quello dei dispositivi e dei portatili, in particolar modo per i cosiddetti Copilot+ PC.
Le cose tra le due aziende andavano già non troppo bene dal 2022, quando ARM aveva già fatto causa a Qualcomm per violazione di contratto a seguito dell'acquisizione da parte di quest'ultima di Nuvia, startup specializzata nella progettazione di processori.
Il cuore della questione riguardava le licenze ARM di cui Nuvia era in possesso sin da prima dell'acquisizione, che ARM non voleva venissero trasferite a Qualcomm.
I motivi sono chiari. ARM vive di licenze: non produce in proprio i chip che progetta, ma ne concede in licenza le specifiche ai vari produttori (tra cui Qualcomm, appunto), i quali pagano le royalty per avere il privilegio di trasformare dette specifiche in prodotti concreti.
Ugualmente è chiaro il motivo che ha spinto Qualcomm ad acquisire Nuvia: saltare ARM e progettare da sé i chip, come ha dimostrato con il lancio dello Snapdragon 8 Elite.
Nei due anni trascorsi da quando ARM ha citato in giudizio Qualcomm la questione non ha fatto passi in avanti verso una risoluzione pacifica e ora ARM, in vista dell'udienza di dicembre per la battaglia iniziata nel 2022, ha deciso di portare un altro attacco, aggravando la situazione: ha comunicato la revoca entro 60 giorni delle licenze concesse a Qualcomm, impedendo di fatto a quest'ultima di realizzare nuovi chip basati sulle proprietà intellettuali di ARM.
Si capisce quindi perché le conseguenze di questa battaglia possano essere importanti. Qualcomm e ARM sono due attori molto importanti del settore dei processori, in particolare per smartphone e dispositivi smart ma sempre più anche per quanto riguarda i computer portatili.
Una risoluzione dell'accordo di collaborazione tra le due aziende sarebbe peraltro un serio problema per entrambe, che verrebbero l'una privata di una parte importate degli introiti derivanti dalle royalty e l'altra della tecnologia su cui ha costruito il proprio business.
ARM ha preferito non commentare la novità. Qualcomm invece ha rilasciato a Reuters un commento combattivo.
«Si tratta di un'ulteriore minaccia da parte di ARM, sempre più infondata, volta a intimidire un partner di lunga data e a interferire con le nostre CPU per aumentare le royalty senza tener conto degli ampi diritti previsti dalla nostra licenza» ha scritto via email un portavoce dell'azienda.
«La disperata manovra di ARM» - continua il portavoce - «sembra essere un tentativo di interrompere il processo legale e la sua richiesta di rescissione è completamente priva di fondamento. Siamo fiduciosi che i diritti di Qualcomm derivanti dall'accordo con ARM saranno confermati. La condotta anticoncorrenziale di ARM non sarà tollerata».
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|
Gladiator