[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-05-2025]
Quando la stampa 3D era agli inizi, molti immaginavano un futuro in cui ciascuno avrebbe potuto realizzare da sé i pezzi di ricambio per i vari apparecchi domestici che necessitassero di una riparazione.
Perché ciò sia possibile su larga scala, naturalmente, è necessario che le aziende produttrici forniscano le specifiche necessarie per stampare le parti; finalmente ora qualcuno si sta davvero muovendo in quella direzione. Questo qualcuno è Philips, che ha lanciato il programma Philips Fixables: esso consente agli utenti di scaricare gratuitamente file per stampare in 3D pezzi di ricambio ufficiali per prodotti Philips.
Sviluppato in collaborazione con Prusa Research, azienda attiva nel settore delle stampanti 3D, e le agenzie creative LePub Amsterdam e LePub Milan, il progetto è stato avviato in Repubblica Ceca ma ha ambizioni globali.
Il cuore di Fixables è una piattaforma digitale, ospitata su Printables; essa offre file 3D open source per componenti di prodotti Philips, principalmente nel settore della cura personale, come rasoi, epilatori e spazzolini elettrici.
Al momento, l'unico modello disponibile è il pettine per il rasoio OneBlade; ma l'azienda ha dichiarato che altri componenti saranno aggiunti, con possibilità per gli utenti di suggerire quali parti vorrebbero vedere incluse.
Philips afferma di aver scelto di seguire questo approccio dopo aver appreso che il 77% delle persone è disposto a riparare i propri dispositivi se i ricambi sono facilmente reperibili: con Fixables intende eliminare la frustrazione di dover cercare pezzi introvabili o sostituire un dispositivo funzionante solo per un piccolo guasto.
La collaborazione con Prusa Research è un elemento chiave del progetto, dato che l'azienda ceca è la realtà che gestisce la piattaforma Printables, ma non solo: essa si impegna a garantire che i file siano ottimizzati per la stampa domestica, con istruzioni dettagliate su materiali (come il PLA), altezza degli strati e impostazioni per assicurare la stabilità dei componenti.
Philips sottolinea l'importanza di seguire queste indicazioni per evitare problemi di funzionalità, come una resistenza inadeguata dovuta a una stampa con riempimento insufficiente. Per chi non possiede una stampante 3D, il programma apre comunque la porta a servizi di stampa locali o a una maggiore accessibilità attraverso partner certificati, rendendo la riparazione più democratica.
La possibilità di stampare da sé i pezzi di ricambio è allettante ed economica, ma ovviamente occorre mettere nel conto la necessità di dotarsi di una stampante 3D: è un apparecchio verso il quale l'entusiasmo è un po' calato negli ultimi tempi, ma fortunatamente lo hanno fatto anche i prezzi.
Il lancio in Repubblica Ceca, dove ha sede Prusa Research, è una fase pilota; ma Philips ha già annunciato piani per espandere Fixables ad altri Paesi se il progetto avrà successo.
C'è da sperare che l'esempio di Philips venga seguito da altre aziende, anche se ciò comporta dover rinunciare al potenzialmente molto remunerativo settore dei ricambi e delle riparazioni autorizzate.
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