Dite Ciao ai vostri file

Questo è quanto hanno dovuto fare diversi utenti del servizio di web storage offerto da Myspace.com che chiudendo ha fatto sparire milioni di file di suoi utenti. Myspace sostiene di aver avvertito.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-06-2001]

Dite Ciao ai vostri file I servizi di Web storage sembravano la nuova frontiera di Internet quando qualche anno fa sono apparsi sulla rete. Probabilmente parecchi di noi (compreso il sottoscritto) hanno fatto la corsa per andarsi a registrare sul sito che offriva più spazio possibile e maggior semplicità di utilizzo. Una volta provato il servizio ci si è poi resi conto che la velocità di upload e l'ancora inadeguata rete casalinga non erano adatte ad un uso efficace dello strumento che peraltro richiedeva sempre di utilizzare un'interfaccia Web. E' così che i siti che offrono spazio Web per i proprio file, hanno cominciato a regalare software di accesso remoto ai propri utenti in modo da liberarli dall'obbligo di accedere prima al sito e poi all'hard disk virtuale.

Ma nonostante questo disperato tentativo di recuperare utenti, molti siti che offrivano questo servizio sono "deceduti" e scomparsi dalla rete. L'ultimo caso in ordine di tempo è quello di Myspace.com e merita di essere segnalato per la particolarità dell'insieme di eventi che si sono susseguiti.

Nel corso del mese Myspace.com si fa due conti in tasca e decide che non può proseguire in questo modo...meglio chiudere. Chiudere però significa anche rimuovere il proprio archivio dalla rete e sostanzialmente distruggere i file di tutti gli utenti. Dato che fare tutto senza dir nulla sembra poco cortese, i vertici della società stabiliscono di avvisare tutti i propri utenti inviando un'email con 6 giorni di anticipo rispetto alla data di chiusura prevista, pregandoli al contempo di affrettarsi a rimuovere il contenuto dei propri hard disk virtuali.

Qui nasce il problema: molti utenti sostengono di non aver mai ricevuto quell'email, altri di aver appreso della chiusura del sito solo per caso navigando in Internet e di essersi quindi affrettati a svuotare i propri spazi virtuali. Morale: 7.500.000 (avete letto bene 7 milioni 500 mila) file sono stati cancellati da Myspace.com perché non recuperati dagli utenti e quindi sono andati definitivamente persi.

Che faranno ora i legittimi proprietari di tutti quei file?Denunceranno una società che non esiste più? Si rivolgeranno a qualche associazione di consumatori che li tuteli? O più semplicemente continueranno a vivere tranquilli e sereni perché tanto quei file non avevano alcuna importanza o cmq ne esistevano copie più sicure? Quest'ultima ipotesi sembra alquanto irrealistica; com'è infatti possibile che di 7.500.000 file nemmeno uno fosse importante e non altrimenti archiviato...

Al di là dei danni che può aver o non aver causato, la vicenda ha comunque del singolare: in un periodo in cui non si fa che parlare di Customer Satisfaction, attenzione al cliente, Internet come culla delle relazioni con i clienti, proprio una società che fa di Internet la sua linfa finisce con il maltrattare i propri utenti costringendoli a forsennate e disorganizzate corse per il savlataggio di ciò che in fondo gli appartiene.

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