Il Garante privacy dice stop alle telefonate promozionali indesiderate

Scattano i divieti per il marketing telefonico: sanzioni penali a chi non li osserva.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 03-09-2008]

garante privacy stop telefonate promozionali

Il Garante privacy ha vietato a Telextra, Ammiro Partners e Consodata (società specializzate nella creazione e nella vendita di banche dati) l'ulteriore trattamento di dati personali di milioni di utenti.

I dati, nello specifico numeri telefonici, secondo il Garante sarebbero stati stati raccolti e utilizzati illecitamente, senza cioè aver informato gli interessati e senza che questi avessero fornito uno specifico consenso alla cessione delle loro informazioni personali ad altre società.

Il divieto è scattato anche per altre aziende, come Wind, Fastweb, Tiscali e Sky, che hanno acquistato da queste società i data base allo scopo di poter contattare gli utenti e promuovere i loro prodotti e servizi tramite call center.

"Se qualcuno vuole entrare in casa nostra deve bussare" ha commentato Mauro Paissan, relatore del provvedimento. "Se qualcuno vuole chiamarci per vendere un prodotto o un servizio, deve avere il nostro consenso per usare il nostro numero telefonico. Il Garante vuole difendere i cittadini che si sentono molestati da telefonate non desiderate. In questo modo si tutelano anche gli operatori di telemarketing che si comportano correttamente".

Ai provvedimenti inibitori si è giunti dopo ripetuti richiami e ispezioni, effettuate sia presso le società che avevano formato i database e venduto i dati, sia presso operatori telefonici e aziende che li avevano acquistati e i call center che contattavano gli utenti. Numerosi sono state le segnalazioni al Garante da parte di utenti che hanno ricevuto chiamate promozionali indesiderate.

Dalle verifiche effettuate presso le società che hanno fornito i database è emerso che i dati degli utenti sarebbero stati raccolti e ceduti a terzi senza informare gli interessati, o informandoli in maniera inadeguata, e senza un loro preventivo specifico consenso. Una delle società, peraltro, avrebbe offerto sul proprio sito i dati di oltre 15 milioni di famiglie italiane suddivise per redditi e stili di vita, senza che gli interessati fossero stati informati o avessero dato il loro assenso alla comunicazione dei dati a terzi.

Le aziende e le compagnie telefoniche che hanno acquistato i dati e li hanno utilizzati a fini di marketing telefonico (il cosiddetto teleselling), secondo il Garante non si sarebbero preoccupate di accertare, come prevede invece la disciplina sulla protezione dei dati, che gli abbonati avessero acconsentito alla comunicazione dei propri dati e al loro uso a fini commerciali. Il Garante ricorda infine che l'inosservanza del divieto espone anche a sanzioni penali.

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Commenti all'articolo (2)

Appunto. Non vorrei che, alla fine, tutto si riducesse a tanto rumore per nulla (come avrebbe detto Shakespeare), con gli operatori telefonici che allegramente continueranno a tormentarci con le loro chiamate moleste Leggi tutto
4-9-2008 17:13

Formalmente è una buona decisione, che era doveroso prendere da tempo. Resta da vedere, in concreto se diverrà realmente attuata con significative sanzioni o resterà solamente formale, con sanzioni inadeguate come capita nei casi di pubblicità ingannevoli portate avanti da compagnie telefoniche, di canali satellitari e quant'altro.
4-9-2008 14:58

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