Si fanno insistenti le voci di una fusione: ma è davvero possibile? E quali difficoltà, innanzitutto legali, incontrerebbe?
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-12-2001]
Sulla stampa cartacea e online continuano a girare "rumors" insistenti su una fusione tra Telecom Italia, oggi controllata da Pirelli-Olivetti, e Mediaset. Secondo alcuni, ciò comporterebbe una possibile diluizione del controllo da parte di Berlusconi della sua azienda, una gestione in mani diverse, e quindi la soluzione più indolore all'annoso problema del conflitto di interessi.
Nascerebbe così un impero multimediale di pari peso al colosso Vivendi che segue lo statunitense Aol-Time-Warner, un colosso economico che sommando Pirelli, Mediaset e Telecom Italia sommerebbe tre fra i maggiori gruppi finanziari e industriali italiani, distaccando decisamente Eni e Fiat.
Ma quali ostacoli legali incontrebbe una soluzione del genere? Innanzitutto Telecom Italia dovrebbe sbarazzarsi della televisione La7 e del secondo canale Cecchi Gori, altrimenti il Gruppo Telecom + Mediaset si troverebbe a controllare 5 Reti nazionali televisive (quando già Mediaset potrebbe controllarne solo 2 anziché 3).
Potrebbe l'Antitrust accettare una concentrazione del settore delle Pagine Gialle, oggi divise tra Seat e Pagine Utili, in unica azienda, dopo che ripetutamente ha dato ragione a Pagine Utili contro il monopolio di fatto di Seat?
Ancora l'Antitrust potrebbe accettare una concentrazione di risorse pubblicitarie tra Publitalia, Seat e Internet, che suprerebbe il 50% del mercato italiano? Mediaset non dovrebbe prima liberarsi della presenza in Albacom (uno dei gestori alternativi a Telecom prima della fusione)?
Gli ostacoli sembrano montagne insormontabili, a meno di non mettere in mora lo Stato di diritto o abolire le Autority. Credo che la fusione sia un'ipotesi irrealistica: quello che accadrà sarà, probabilmente, una sempre maggiore sinergia nel campo multimediale fra i due gruppi; forse ci sarà una maggiore partecipazione azionaria di Mediaset a Telecom Italia, e forse la suddivisione di sfere d'influenza, o anche una serie di iniziative comuni nei settori della produzione di contenuti editoriali: un gioco di sponda fra due uomini nuovi del capitalismo italiano, Tronchetti Provera e Berlusconi.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|