Il Consiglio di amministrazione di Telecom Italia decide di non portare in assemblea l'azione di responsabilità contro l'ex presidente.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-12-2010]
Il CdA di Telecom Italia - nonostante la richiesta sostenuta fortemente dalla rappresentanza dei piccoli azionisti, l'Asati - ha deciso di non procedere con l'azione di responsabilità contro Tronchetti Provera.
L'ex presidente di Telecom era accusato di aver arrecato un grosso danno di immagine e patrimoniale per lo scarso controllo sui conti pazzi della security di Tavaroli (per cui Telecom ha dovuto pagare decine di milioni di euro di risarcimenti), per lo scandalo Telecom Italia Sparkle che è costato centinaia di milioni di euro richiesti dall'Agenzia delle Entrate per frode fiscale e per lo scandalo dei 6-7 milioni di Sim false.
Certo, la legge sulla "azione di responsabilità" non è mai stata messa in atto in Italia per la regola del "cane non mangia cane": le circa 400 persone che siedono in più o meno tutti i Cda della maggiori società e banche si assolvono a vicenda e sono troppo legati per farsi del male.
Il 14 dicembre - anche se per tre voti - il governo non è andato a casa e la salvezza di Berlusconi ha coinciso con quella di Tronchetti, decretata all'unanimità a parte il voto contrario del consigliere di amministrazione di Telecom Zingales, commentatore de "L'Espresso" e considerato vicino al centrosinistra e a Prodi.
Sorprende che Maroni e Alemanno - i quali si lamentano per il rilascio a piede libero, in attesa di processo, di alcuni giovani accusati di aver preso parte ai disordini di piazza del 14 dicembre a Roma - non si dichiarino contro questo ennesimo caso di immunità e impunità.
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