Riescono a produrre il 50% di energia in più rispetto alle tradizionali turbine.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 12-05-2015]
Una turbina eolica non deve necessariamente assomigliare a un enorme ventilatore. Google, per esempio, sta lavorando a una turbina nata dall'incrocio tra un aereo e un aquilone.
Il progetto, chiamato Energy Kite, nasce dall'acquisizione di Makani Power da parte dell'azienda di Mountain View, avvenuta un paio d'anni fa.
Makani stava sviluppando una tecnologia basata su degli apparecchi simili a piccoli aerei, o droni, con un'apertura alare di circa 8 metri, collegati da un robusto cavo a una stazione a terra.
Questi droni, volando a circa 450 metri dal suolo, si trovano all'altitudine ideale per volare in circolo e in tal modo poter catturare l'energia del vento, trasformarla in elettricità (proprio come fanno le tradizionali turbine eoliche, ma con un'efficienza maggiore rispetto a esse) e inviarla alla stazione di terra tramite lo stesso cavo che li tiene ancorati e li fa assomigliare a degli aquiloni molto particolari.
Google ha preso quel progetto, in grado di sviluppare una potenza di 600 kW, e ha deciso di pensare in grande. In questi mesi sta testando dei droni-aquiloni con un'apertura alare di ben 25 metri e per condurre le prove ha scelto una delle zone più ventose dell'America settentrionale, dove in appena un secondo la velocità del vento può cambiare di 30 km all'ora e la direzione può mutare di novanta gradi: Pigeon Point a Pescadero, in California.
Dieci progetti (folli?) di Google | ||
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Gli aquiloni di Google promettono di essere più economici delle turbine usate attualmente, dato che per realizzare un Energy Kite serve appena il 10% del materiale necessario per costruire una turbina; inoltre, sempre secondo Google, grazie alla forma aerodinamica e alla capacità di volare ad altitudini più elevate rispetto a quelle a cui sono posizionate le turbine, sono in grado di produrre il 50% in più di energia.
L'annuncio di questo progetto è stato dato da Astro Teller in persona, ossia il capo della divisione denominata Google X, dove vengono sviluppati i progetti più strani dell'azienda.
Teller ha anche spiegato che Larry Page, uno dei fondatori di Google, sta seguendo da vicino il progetto e gli ha dato un solo consiglio: «assicuratevi di far schiantare almeno cinque di queste versioni di test». Questo perché, per usare le parole di Teller, «se non distruggi l'attrezzatura sperimentale, almeno ogni tanto, vuol dire che potresti imparare più velocemente».
Purtroppo, i test finora sono stati da questo punto di vista poco soddisfacenti. «Non siamo riusciti a non riuscirci. Non li abbiamo fatti schiantare nemmeno una volta» ha confessato Astro Teller.
Qui sotto, il video del test di alcuni dei modelli più piccoli.
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