[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-04-2019]
Dato che oggigiorno gli smartphone sono uno dei bersagli preferiti dai creatori di malware, è positivo vedere che alcuni produttori preinstallano sui propri dispositivi alcune app deputate a gestire la sicurezza.
Per esempio Xiaomi, attualmente quarto produttore di smartphone al mondo dopo Samsung e Apple, include Guard Provider, che si appoggia ai sistemi antivirus di Avast, AVL e Tencent per rilevare la presenza di malware.
Il guaio è che, come ha scoperto Check Point, Guard Provider comunica con le soluzioni di terze parti indicate tramite una connessioni HTTP non sicura, consentendo così ai malintenzionati di intercettare e modificare il traffico.
Per esempio, collegandosi alla stessa rete Wi-Fi di un dispositivo Xiaomi si potrebbe portare a termine un attacco Man-in-the-Middle e arrivare a disabilitare la protezione dal malware o infettare lo smartphone con un ransomware o uno spyware.
Guard Provider non si accorgerebbe di nulla, perché crederebbe di star comunicando ancora con l'affidabile fornitore dei servizi esterni, e intanto i dati dell'utente sarebbero a rischio.
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La situazione di pericolo non va sottovalutata in quanto Guard Provider è preinstallato su tutti gli smartphone Xiaomi, e pertanto sono milioni i dispositivi contenenti la falla e diventati potenziali obiettivi.
Fortunatamente, Xiaomi ha già rilasciato una patch realizzata in collaborazione con Avast per risolvere il problema: chiunque possieda un apparecchio dell'azienda farà quindi bene ad aggiornare immediatamente il software.
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