È il consiglio del presidente dell'Automobile Association britannica, almeno da quando gli hanno rubato la macchina proprio da sotto al naso.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-08-2022]
Molte automobili moderne si sono sbarazzate quasi del tutto delle vecchie chiavi che occorreva faticosamente estrarre dalla tasca (o dalla borsa), inserire nella serratura, poi di nuovo nel blocchetto dell'accensione, e infine addirittura ruotare.
Invece, hanno un più pratico telecomando "intelligente": per esempio, è sufficiente averlo in tasca quando ci si porta vicini all'auto affinché questa - dotata di sensori in grado di rilevare la presenza di detto telecomando - sblocchi da sola le portiere e consenta al guidatore di avviare il motore con la semplice pressione di un tasto.
Il guaio è che la definizione di «vicini», in questo caso, è piuttosto ampia. Tanto ampia che non sono rari i casi in cui auto sono state rubate mentre erano semplicemente parcheggiate nel vialetto di casa, mentre il padrone (con il telecomando) stava all'interno dell'edificio, ossia ancora a portata dei sensori del veicolo.
Se poi la distanza fosse superiore alla portata dei sensori, un eventuale ladro non deve scoraggiarsi: esistono in commercio dei ripetitori di segnale che consentono di portare a termine il furto senza troppe difficoltà: basta che un complice stia vicino alla casa con il ripetitore, e un altro stia vicino all'auto con un trasmettitore che catturi il segnale e lo invii all'auto.
Ciò è esattamente quanto accaduto di recente alla moglie di Edmung King, che non è un perfetto sconosciuto ma il presidente della britannica Automobile Association (l'equivalente dell'ACI): la Lexus da 50.000 sterline (quasi 60.000 euro) è semplicemente svanita, senza che i ladri abbiano dovuto fare la fatica di scassinarla (dopo aver probabilmente compiuto un sopralluogo in precedenza), come ha raccontato King stesso al Telegraph.
«Pensiamo che siano tornati verso le 23.45 e abbiano usato i loro apparecchi per sbloccare l'auto e rimuoverla senza scassinarla né altro» ha raccontato. «Non ce ne siamo accorti sino alla mattina dopo, e a quel punto sarà già stata caricata in un container, con le targhe cambiate, pronta a uscire dal Paese».
E dire che né King né la moglie sono esattamente degli sprovveduti: il telecomando era stato riposto all'interno di una scatola di metallo che in teoria avrebbe dovuto fungere da gabbia di Faraday e impedire la comunicazione con l'auto.
La protezione non è stata efficace, tuttavia, e da allora King ha deciso di aggiungere alla scatola ulteriori protezioni: ha posto il telecomando in una borsa dotata di una rete metallica; poi ha messo la borsa nella già citata scatola; quindi ha posto il tutto nel forno a microonde di casa che a quanto pare funziona benissimo (e, dopotutto, è progettato proprio per fungere da gabbia di Faraday).
Edmund King è così soddisfatto della soluzione che l'ha consigliata ai lettore del Telegraph, ma ha precisato che per buona misura ha anche acquistato un dispositivo per bloccare il volante.
Al di là delle vicende personali della famiglia King, il caso ha consentito di puntare il riflettore su una situazione abbastanza generalizzata: chi ha un'auto che si apre automaticamente a distanza, generalmente non pensa di dover proteggere la "chiave" una volta che è rientrato in casa, e così facendo semplifica la vita ai malfattori.
Non solo: tutto ciò porta anche a chiedersi se una tale tecnologia sia davvero necessaria e utile, o se invece non sia più che altro una fonte di problemi. «Siamo davvero così pigri da non riuscire a premere un bottone su un telecomando, o ruotare una chiave, se ciò serve a proteggersi» si chiede Edmund King.
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