Il vero limite della rete non è l'ampiezza di banda a disposizione o la facilità di ricerca delle informazioni, quanto l'uso sempre più smodato e scriteriato che viene fatto dei suoi mezzi di comunicazione.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-10-2001]
Chiunque utilizzi Internet da un po' di tempo lo sa: in rete ci sono persone che utilizzano il web in modo improprio, spesso arrecando fastidio agli utenti e scoraggiandoli dal ripetere in futuro esperienze analoghe. Non ci stiamo riferendo soltanto alle imprese e società che tramite i loro siti Internet cercano di carpire quante più informazioni possibili sugli utenti utilizzando i ben noti cookies che consentono all'utente di semplificare la navigazione in cambio dei dati sulle sue visite al sito; esiste una nutrita schiera di nuovi adepti della rete che colti da sacro furore utilizzano Internet come un enorme megafano dentro al quale urlare di tutto e di più indistintamente a tutti quelli che conoscono.
Proliferano così siti web dallo scarso contenuto informativo o conoscitivo che diventano solamente delle vetrine con cui le persone intendono far sentire la propria voce o più semplicemente fare pratica nell'utilizzo dell'HTML. Tuttavia questo è ancora il male minore, fatto salvo l'eventuale disguido di vedersi elencati tali siti tra gli esisti dei motori di ricerca, facilmente superabile da un buon occhio clinico attento non solo al titolo del risultato ma anche alla sua parziale descrizione.
Il massimo della fastidiosità viene raggiunto quando si apre la propria casella di posta elettronica: qui si trova veramente di tutto. Lasciamo per il momento da parte le email commerciali non richieste per le quali esiste quantomeno una tutela a norma di legge che permette di richiedere la cancellazione del nominativo dalla lista dei destinatari, occupiamoci invece dei messaggi dei nostri amici o di conoscenti o persino di colleghi. Può capitare così di trovarsi in casella email, messaggi vuoti con allegati di svariate centinaia di Kbyte. Potete immaginare la gioia dell'utente che deve attendere il completo download del messaggio per scoprire che il suo caro amico d'infanzia ha pensato di inviargli l'immagine dell'ultima fotomodella in alta risoluzione. Per quanto ciò possa far piacere non credo che possa compensare la noia che dà l'attesa per la ricezione del messaggio sul proprio PC.
Utilizzando il campo CC il vostro amico invece vi espone ad un duplice inconveniente: il primo è la diffusione del vostro indirizzo email in modo non autorizzato a persone che potrebbero a loro volta utilizzarlo impropriamente; tale rischio per quanto latente è concreto e di non poca rilevanza. Tuttavia se questo rappresenta esclusivamente un rischio, potete avere la certezza che verrete coinvolti in una discussione spesso interminabile: le risposte a tali messaggi avvengono infatti nei confronti di tutti i destinatari originali della prima email per cui non vi libererete più di tutte le osservazioni e commenti che verranno fatti a proposito.
Potrete obiettare che magari si tratta di argomenti di vostro interesse e quindi vi fa piacere aver ricevuto notizie al merito, tuttavia non sono altrettanto sicuro che sarete così contenti di ricevere risposte e commenti non richiesti e per di più la cui dimensione in termini di Kbyte va aumentando: ogni partecipante al dibattito molto probabilmente vi invierà la risposta riportando per intero tutti i messaggi precedenti, appesantendo così la trasmissione delle email e contribuendo ad occupare buona parte del vostro spazio sul server dove risiede la vostra casella di posta elettronica.
Non illudetevi: non serve prendersela con questi individui ricoprendoli di minacce o inviti più o meno espliciti a smettere perché probabilmente si offenderanno, riterranno di non essere stati compresi e continueranno comunque ad includervi fra i destinatari dei loro messaggi. Cosa consigliare quindi a questi soggetti? Riprendendo un vecchio adagio di Nicholas Negroponte sull'argomento, potete sempre dire loro "Siate brevi".
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