Il 10% dei ragazzi che gioca con Pc e consolle mostra segni di videodipendenza: irritabilità, problemi a scuola e difficoltà nelle relazioni con coetanei e adulti. L'allarme degli esperti: ''Intervengano i genitori''.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 21-04-2009]
In Cina la dipendenza da Internet è ufficialmente una malattia; in Italia, è il Pc nel suo complesso a rappresentare una droga per il 70% della popolazione. In America, secondo uno studio pubblicato in questi giorni, il 10% dei giovanissimi è dipendente dai videogiochi.
La ricerca è stata condotta dallo psicologo Douglas Gentile dell'Iowa State University: il dottor Gentile ha intervistato 1.178 giovani tra gli 8 e i 18 anni e ha scoperto che quasi uno su dieci presenta "aspetti patologici" nel comportamento, causati dai videogame.
Riconoscere quelli che non riescono a staccarsi dalla console o dal computer è relativamente facile: passano in media 24 ore alla settimana a giocare (il doppio rispetto a coloro che possono essere considerati "non dipendenti"), hanno problemi a scuola (a partire dai brutti voti), spesso soffrono di deficit dell'attenzione o di iperattività e hanno rapporti difficili sia in famiglia sia con i coetanei sia con gli adulti in generale. L'articolo continua qui sotto.
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La maggior parte dei casi non arriva certamente ad atti estremi - come quello del diciassettenne americano che uccise la madre perché gli aveva sequestrato il videogioco o quello di Brandon Crisp, quindicenne canadese fuggito di casa perché i genitori non lo lasciavano giocare con la Xbox e poi trovato morto - ma per una significativa minoranza il problema esiste.
"C'è ancora molto da fare e dobbiamo ancora scoprire diverse cose che non conosciamo" ha aggiunto Gentile. "Non sappiamo chi sia più a rischio o se ci siano altri problemi che possano essere collegati" ma il ricercatore spera che questi dati diventino un campanello d'allarme per i genitori: è su di loro che ricade la responsabilità dell'educazione dei figli anche per quanto riguarda il tempo da dedicare ai videogiochi, che pure possono avere effetti positivi.
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