Il bug dei software, quello che manda in bestia anche il programmatore più paziente, inizia a preoccupare l'economia statunitense. Secondo un nuovo studio federale gli errori di programmazione stanno costando all'economia degli Stati Uniti 59.5 miliardi di dollari ogni anno, con più della metà del costo sopportato dagli utilizzatori finali ed il resto dagli sviluppatori e dai fornitori.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-07-2002]
Gli utenti hanno subito il 64 per cento del costo mentre gli sviluppatori 36 per cento. I risultati sono stati liberati dal National Institute of Standards and Technology (NIST), un ente federale che conduce la vasta ricerca sulle edizioni di tecnologia.
Ci sono molti pochi mercati in cui "i compratori sono disposti ad accettare un malfunzionamento in prodotti che utilizzano abitualmente" ha detto Gregory Tassey, l'economista maggiore del NIST che ha diretto lo studio. Lo studio ha esaminato l'effetto dei bug in parecchi software forniti a servizi aerospaziali e finanziari importanti di industrie ed allora estrapolato i risultati per l'economia degli Stati Uniti.
Per esempio, un'inchiesta particolare è stata svolta nelle industrie aerospaziali automobilistiche ed ha coinvolto con interviste 10 sviluppatori del software e 179 utenti della progettazione assistita da elaboratore, dei sistemi di ingegneria e di manufacturing e del software della gestione di dati del prodotto. Lo studio ha esplicato che gli utenti di questi strumenti di progettazione hanno speso al loro interno significative risorse per correggere gli errori del software.
Risultati simili sono stati trovati nel settore finanziario. Nell'inchiesta in quel settore, sono stati intervistati quattro sviluppatori del software e 98 utenti finali. Secondo lo studio, l'infrastruttura ideale dovrebbe rimediare i problemi in tempo reale piuttosto che richiedere agli sviluppatori di riparare in un secondo momento con le migliorie necessarie al prodotto.
Il costo complessivo dei bug sui servizi è stato valutato a 3.3 miliardi di dollari.
"Nessuno pensa che possiate correggere tutti gli errori da software", ha detto Tassey. La situazione dei fornitori è infatti critica: sotto pressione per correggere rapidamente gli errori e con ritorni non equivalenti alla spesa. In pratica, più sforzi sono stati intrapresi, e meno bug sono stati trovati. "tuttavia, il consenso generale verso il loro lavoro sembra dare speranze positive".
Lo studio non ha presentato azioni specifiche per migliorare il sistema, proprio perchè il meccanismo di ricerca degli errori pare essere "ancora ragionevolmente primitivo." Lo studio ha anche messo in luce come "quei processi che potrebbero subire un processo rigoroso di certificazione avrebbero un grande effetto sulle efficacia delle ricerche e correzioni dei bug.
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