Secondo le principali Associazioni dei Consumatori italiane non ci sarebbero sufficienti garanzie di trasparenza verso i clienti nelle procedure legate alla number portability da parte dei gestori di telefonia mobile. Infatti la possibilità di cambiare gestore, mantenendo il vecchio numero e il prefisso che lo caratterizza, fa sì che si possa telefonare godendo della tariffa più favorevole e scoprire, poi a proprie spese, che non è così.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 15-07-2002]
Secondo alcune delle principali associazioni di difesa dei consumatori, Adusbef, Codacons, Federconsumatori e Casa del Consumatore, non ci sarebbe sufficiente trasparenza per i clienti nell'introduzione, anche nel nostro Paese, della cosidetta number portability. La number portability è la possibilità per il cliente di telefonia mobile di cambiare gestore senza essere costretto a cambiare numero, con la scomodità di cambiarlo in molti indirizzari e fare conoscere ad amici, parenti, clienti il nuovo numero.
La number portability favorisce quindi la concorrenza tra i diversi gestori, che devono riuscire a fidelizzare e mantenere i propri clienti, offrendo servizi migliori e innovativi e tariffe più convenienti, ed è per questo che per almeno due anni tutti i gestori di telefonia mobile sono stati solidali e hanno tergiversato per ritardare l'introduzione in Italia di questa possibilità.
Solo l'Autority per le Comunicazioni ha potuto, d'autorità, spingere Tim, Vodafone Omnitel, Wind e Blu a introdurre questa possibilità; a essa è molto interessata la "3" (H3G) di Vincenzo Novari, che vuole convertire all'Umts gli italiani senza costringerli a cambiare numero di cellulare.
Come è noto, tutti i gestori finora hanno offerto un "doppio regime tariffario": una tariffa più conveniente, quando si chiama dal telefonino un telefono fisso o un telefonino dello stesso gestore, e una tariffa molto più cara quando si chiama un telefonino di un altro gestore, tanto che molti utenti possiedono una doppia Sim card per chiamare sempre alla tariffa più conveniente. Con la number portability, però, non si potrà più sapere se il telefonino che si vuole chiamare appartiene al proprio gestore o no: avremo clienti Tim con prefisso 347-349 (caratteristico di Omnitel), clienti Vodafone Omnitel con prefisso 328-329 (di wind) e via discorrendo.
Dopo neanche un mese di number portability, attuata solo da Tim e da Wind (mentre Vodafone Omnitel cedeva ma non acquisiva), i clienti passati ad altro gestore sono già decine di migliaia. Le Associazioni dei consumatori sostengono che dovrebbe essere predisposto un messaggio che segnali chiaramente a quale gestore appartiene il telefonino che si vuole chiamare e giudica non adeguate soluzioni come quella di Vodafone Omnitel che ha istituito il numero 42454 che consente, gratuitamente, ai suoi clienti di sapere se un numero e Vodafone o no.
Tim, il maggiore gestore italiano di telefonia mobile, sfrutta l'occasione della number portability per una strategia di marketing: ha lanciato la tariffa Unica, in cui si pagano tutte le telefonate, fisse e mobili, allo stesso prezzo; il prezzo è leggermente più alto di altre sue tariffe verso telefonini Tim, ma decisamente più basso verso telefonini di altri gestori, anche se sarebbe stato meglio per i consumatori poter mantenere comunque la condizione più favorevole verso Tim.
Per le associazioni dei consumatori anche l'Autority per le Comunicazioni sarebbe inadempiente rispetto a questa situazione; in occasione della presentazione della Relazione del suo Presidente Cheli, hanno annunciato di aver depositato presso 103 Procure della Repubblica una denuncia per "truffa e frode in commercio" (art. 515 bis del Codice Penale).
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