Il 23 novembre la comunità dei linuxiani dà appuntamento a operatori, semi-profani e semplici curiosi per il Linux Day in una cinquantina di città italiane. E' un'occasione da non perdere per ribadire le straordinarie potenzialità del software libero.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-11-2002]
Dal sito Linux.it: "Il Linux Day è promosso da ILS (Italian Linux Society) e organizzato dai Lug in Italia che promuovono Linux e il Software Libero. È una manifestazione pubblica senza scopo di lucro, i singoli eventi locali si tengono in luoghi aperti a chiunque vi voglia partecipare. La decisione di organizzare il secondo Linux Day è motivata dal successo riscosso dalla precedente edizione, che ha avuto luogo il 1 dicembre 2001 con l'adesione di una quarantina di Lug territoriali. Si è discusso con il pubblico di tematiche tecniche, legali e filosofiche legate a GNU/Linux e al Software Libero."
I convenuti a questa manifestazione sono in genere operatori del settore, programmatori o responsabili dell'elaborazione dati di aziende.
Ma ci sono anche persone che chiedono di saperne di più: qualcuno si aspetta parole di conforto, uno sfogo alla rabbia per aver speso un patrimonio in programmi che non funzionano e che non possono essere migliorati, ancorati come sono al segreto del codice sorgente. Vorrebbero conoscere se c'è un'alternativa, a che costi e con che garanzie. Vorrebbero scoprire l'universo open source non solo dal punto di vista tecnico, ma anche ideale, in modo che ciascuno nel suo piccolo possa fare qualcosa, anche solo diffondere il "verbo".
Insomma, chiunque voi siate, qualunque sia il vostro ruolo o professione, se siete in qualche maniera attratti dall'open source, è un appuntamento da non mancare. Toccherete con mano quanto sia grande e diffuso il movimento, di quanti appassionati sia composto, conoscerete persone che condividono la vostra mentalità vicino a casa vostra.
Solo un piccolo appunto vorrei muovere ai LUG sulla base delle esperienze edl Linux Day 2001: ragazzi, il 23 novembre non siate troppo abbottonati. L'anno scorso non ho sentito nemmeno una parola sulla Microsoft, quasi ad esorcizzare col silenzio la presenza inevitabile della sua ombra. Va bene mostrare un'immagine moderata, per non far fuggire gli indecisi. Va bene non infrangere le leggi. Ma volare troppo basso può far perdere interesse e brio alla manifestazione.
Cerchiamo di far valere le ragioni tecniche del software libero, ma anche il suo potenziale eversivo (in senso economico). Non dobbiamo temere di mostrare il nostro rancore nei confronti della Microsoft, perchè la sua sconfitta nella battaglia per i diritti d'autore è una sconfitta anche di questa globalizzazione, di questo sistema di potere, che banalizza le risorse dei poveri (materie prime e lavoro), e massimizza il valore delle proprie conoscenze, attraverso i brevetti e la protezione dei codici.
Non avvitiamoci in argomenti oziosi, in sofismi e dispute campanilistiche tra i sostenitori di Mandrake, Red Hat, SUSE, Debian (e tutte le altre distribuzioni). Che pizza!
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