Intrappolando l'anidride carbonica contribuiscono a raffreddare il pianeta.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 05-08-2014]
Sono le formiche le migliori alleate di chi vuole abbattere la presenza di anidride carbonica nell'atmosfera.
A fare questa sorprendente affermazione è Ronald Dorn, geologo della Arizona State University di Tempe, negli USA.
«Le formiche stanno cambiando l'ambiente» racconta Dorn, il quale in uno studio spiega anche come.
Conducendo una ricerca di diversi anni sulla degradazione meteorica delle rocce, Dorn ha scoperto che alcune specie di formiche sono in grado di "degradare" i minerali per produrre carbonato di calcio, altrimenti noto come calcare.
Dorn non sa esattamente quale sia il procedimento adottato dalle formiche per ottenere questo risultato, ma crede che questi insetti vadano alla ricerca di calcio e magnesio per produrre il calcare da utilizzare poi nei loro nidi.
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Il bello di tutto ciò è che il processo, secondo lo scienziato, intrappola il biossido di carbonio presente nell'atmosfera all'interno del calcare, in una sorta di riproduzione su scala ridotta del processo che si svolge negli oceani, viene chiamato sequestro del carbonio e contribuisce al raffreddamento del pianeta.
Gli esperimenti condotti da Dorn hanno mostrato che le formiche degradano i minerali da 50 a 300 volte più velocemente di quanto accada se i minerali stessi vengono lasciati "indisturbati".
Secondo lo scienziato, che però a questo punto deve affidarsi alle ipotesi, considerando il numero di formiche presenti nel mondo queste devono aver tolto dall'atmosfera un quantitativo di anidride carbonica non indifferente sin dalla loro apparizione: dopotutto, si stima che la biomassa totale delle formiche sulla Terra sia uguale a quella degli umani.
Dato che lo scopo originario dello studio di Dorn era osservare la degradazione del basalto, i dati sul ruolo delle formiche nel catturare il biossido di carbonio sono incompleti e ulteriori studi saranno necessari per chiarire il ruolo di questi insetti; ma forse la NASA ha trovato una risposta alla sua domanda circa il destino di quella metà dell'anidride carbonica che non viene assorbita dagli oceani o dalle piante.
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