Pirati primo partito in Islanda col 38 per cento

Eppure non hanno voglia di governare.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-03-2016]

partito pirata islanda

Se in Islanda si votasse oggi, il locale Partito Pirata sarebbe la prima formazione politica del Parlamento, grazie al consenso del 38,1% dei votanti.

A rivelarlo è un sondaggio recentemente pubblicato, dal quale è emerso il consenso sempre crescente che il Partito Pirata ha racimolato in questi anni.

Alle ultime elezioni, tre anni fa, era riuscito a ottenere soltanto tre seggi nel Parlamento islandese. Se si votasse adesso, quei tre seggi diventerebbero 26.

A farne le spese sono ovviamente gli altri partiti e in particolare quello Progressista che, stando al sondaggio, è sceso dal 24,4% al 12,8% dei consensi mentre quello Indipendentista resta stabile intorno al 27%: questi due partiti insieme in un'ipotetica elezione otterrebbero però soltanto 27 seggi, mentre oggi complessivamente ne hanno 38.

Helgi Hrafn Gunnarson, uno dei "pirati" che attualmente siedono in parlamento, s'è detto «scioccato» dalla rivelazione, che afferma di non saper come interpretare, abituato com'è a vedere il proprio partito racimolare molte meno preferenze.

Sondaggio
''Chi sbarca in Italia va via per non morire, va via perché c'hanno una guerra, un maremoto... come fai a fermarli? Bisogna creare delle strutture intelligenti, inserirli piano piano a fare delle cose perché sono gente straordinaria. E' un processo di cui non se ne può fare a meno. Arrivano, arrivano a riprendersi un pochino di quello che gli abbiamo tolto in 200 anni''. Chi è?
(Vedi poi la soluzione)
Uno che non considera prioritario lo Ius Soli per dare diritti di cittadinanza ai figli della "gente straordinaria" che arriva in Italia.
Uno che non vuole abolire il reato di clandestinità per non portare il suo partito a percentuali da prefisso telefonico.
Uno che ordina ai suoi parlamentari un voto contrario alla legge che ha abolito in Italia il reato penale di clandestinità.
Uno che ha messo come requisito indispensabile per l'appartenenza al suo partito politico la cittadinanza italiana.
Uno che da normale cittadino diceva pacatamente cose di buon senso ma una volta entrato nei meccanismi del potere è costretto a dire e fare minchiate per tenere insieme milioni di ignoranti e razzisti che toglierebbero il voto a proposte pacate e di buon senso.
Tutti quelli nominati finora.

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In fondo, è il Partito Pirata stesso a raccomandare cautela, ricordando che i risultati di un sondaggio d'opinione non necessariamente riflettono quelli delle elezioni.

Nonostante ciò, la crescita costante registrata proprio nei sondaggi in questi ultimi tre anni è un dato di fatto, e potrebbe causare qualche sorpresa alle prossime votazioni, fissate per il 2017.

La sorpresa maggiore potrebbero però essere quella dei Pirati stessi, che già ora affermano di volere non tanto il potere, quanto la possibilità di promuovere il cambiamento.

«Non vogliamo davvero governare» ha dichiarato qualche tempo fa Ásta Helgadóttir, altra parlamentare pirata. «Piuttosto preferiamo fare in modo che il sistema funzioni all'unisono, e che ciascuno si prenda la responsabilità delle proprie azioni».

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Commenti all'articolo (5)

Quoto in pieno janez! Se ti presenti come partito politico alle elezioni devi essere preparato a governare - anzi dovresti presentarti proprio con quello scopo - ed a prenderti le tue responsabilità, troppo comodo stare sempre all'opposizione e dire, con il senno di poi, come avresti fatto meglio le cose tu se fossi stato al governo...... Leggi tutto
2-4-2016 14:21

Mi riesce difficile capire perché una formazione politica che si sente impreparata a governare si presenti in politica e alle elezioni. O sei un partito o sei un movimento d'opinione, ed in questo secondo caso non puoi presentarti alle elezioni.
31-3-2016 19:40

Ma l'Islanda non è una "nazione" più di quanto sia nazione un pezzo di ghiaccio della cometa di Halley, coi suoi diavoletti del freddo che ci bubbolano sopra. E da che mondo è mondo, le "espressioni geografiche" non fanno né possono fare politica attiva, ma solo subirla dall'esterno in modo più o meno palese.... Leggi tutto
30-3-2016 04:20

@ Adriano Non sarei così duro con quella parlamentare. In realtà è stata sincera affermando di non avere gli strumenti tecnici e culturali per governare in modo efficace. Non è così ovvio essere preparati a governare una nazione nel mondo complesso di oggi. Se io dovessi improvvisamente diventare parlamentare probabilmente penserei di... Leggi tutto
29-3-2016 17:33

{Adriano}
Quale esempio di coerenza offre quella parlamentare pirata! Predica la necessità per ciascuno di assumersi le proprie responsabilità e poi, quando forse avrebbe la possibilità di incidere veramente sulla situazione andando al governo, ed assumendosi le relative responsabilità, si tira indietro. Predicatori... Leggi tutto
29-3-2016 12:50

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