[ZEUS News - www.zeusnews.it - 13-02-2019]
Si usa dire che, in tempi di crisi, quando le cose vanno male e i bilanci anche peggio, un'azienda sia costretta a licenziare qualche dipendente pur di mantenersi a galla.
Nel 2017 Activision Blizzard ha registrato ricavi netti per 7.02 miliardi di dollari; nel 2018 è arrivata alla cifra di 7,50 miliardi di dollari.
Si può quindi dire senza paura di essere smentiti che le cose, per la popolare azienda di videogiochi, vadano tutt'altro che male. Eppure licenzia lo stesso.
Dei suoi 9.600 dipendenti circa 800 stanno per ricevere la lettera che eliminerà il loro posto di lavoro, pochi giorni dopo le parole del CEO di Activision, Bobby Kotick, che ha definito il 2018 «un anno da record».
Se l'incongruenza tra i ricavi da record e i licenziamenti già è difficile da digerire, le motivazioni addotte da Kotick stesso lo sono ancor meno: «Sebbene i risultati finanziari del 2018 siano stati i migliori della nostra storia, non abbiamo realizzato tutto il nostro potenziale».
Si poteva far di meglio, insomma. E per fare di meglio è necessario sbarazzarsi di quasi il 10% della forza lavoro, a quanto pare.
Kotick ovviamente non dice esattamente così. Parla invece di «cambi importanti nella leadership» che «permetteranno di cogliere quelle opportunità che il nostro settore ci offre».
Un po' più nel dettaglio, i piani prevedono di concentrarsi sui marchi più noti e redditizi dell'azienda, quali Diablo, Overwatch, Call of Duty, Candy Crush e Warcraft.
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