Abbandonate quel catorcio di Windows 7 e abbracciate ''Windows as a service''.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-07-2019]
Con l'avvicinarsi della morte di Windows 7, Microsoft sta sparando le sue ultime cartucce per convincere gli irriducibili a passare a Windows 10.
L'argomento prescelto nel post più recente pubblicato sul blog ufficiale riguarda i presunti vantaggi di «Windows as a service», Windows come servizio.
Sin dal rilascio di Windows 10, Microsoft ha cercato di spiegare agli utenti che il vecchio paradigma - un sistema operativo periodicamente aggiornato con Service Pack, ma che prima o poi viene sostituito da una versione successiva - non è più valido: c'è solo una versione di Windows, cui mensilmente vengono applicati gli update di sicurezza e semestralmente quelli relativi a nuove funzionalità.
È questo il concetto di «servizio»: una serie di funzioni a disposizione dell'utente e che il produttore si preoccupa di mantenere e migliorare nel tempo.
Sono quattro i vantaggi principali che, secondo Microsoft, dovrebbero spingere gli utenti che ancora non l'abbiano fatto a saltare sul carro di Windows 10.
1. Maggiore stabilità
«Lavoriamo per offrire aggiornamenti di qualità ogni mese agli oltre 800 milioni di dispositivi Windows 10» sostiene Microsoft. L'idea è che l'aggiornamento costante permetta di risolvere gli eventuali problemi e anche di guadagnare caratteristiche originariamente non presenti, ottenendo nel complesso un sistema praticamente inaffondabile.
Forse, però, non era il caso di iniziare a sottolineare i pregi del nuovo modello proprio da questo. Se è vero che, in generale, Windows 10 si presenta come un sistema stabile, al momento degli aggiornamenti - soprattutto quelli semestrali, ma non solo - si possono verificare situazioni che vanno dall'imbarazzante all'infuriante, e che spesso fanno perdere ore o giorni di lavoro per essere risolte.
La dolorosa storia dell'October 2018 Update, ma anche i guai del più recente May 2019 Update, sono lì a dimostrarlo.
2. Maggiore sicurezza
«Il ritmo regolare degli aggiornamenti mensili toglie il controllo dagli eventuali malintenzionati e lo porta nelle vostre mani» spiega Microsoft, sottolineando i vantaggi della politica di update periodici e costanti.
Tutto vero, anche se bisogna sperare che la patch non introduca nuovi problemi e che il bug venga considerato da Microsoft sufficientemente serio da aver bisogno di una correzione: in caso contrario, l'attesa di una soluzione può essere molto, molto lunga.
3. Maggiore produttività
Qui si può concedere con abbastanza tranquillità il punto a Microsoft, dato che i miglioramenti apportati nel tempo e l'introduzione di nuove funzionalità sembrano davvero andare nella direzione di offrire agli utenti strumenti che consentano loro di lavorare con sempre maggiore comodità.
Inoltre, da quando il nuovo corso inaugurato da Satya Nadella sembra aver riportato al centro l'ascolto delle esigenze degli utenti, da questo punto di vista le cose paiono essere sul binario giusto.
4. Costi inferiori
Il TCO (Total Cost of Ownership) di Windows 10, ossia la cifra che comprende tutti i costi diretti e indiretti, è più basso rispetto a quello delle versioni precedenti.
Ciò si riallaccia al punto precedente, in quanto gli utenti per guadagnare nuove opzioni e funzioni non devono più acquistare una nuova versione del sistema.
Tuttavia, bisogna anche tenere presente il rovescio della medaglia: l'aggiornamento continuo comporta anche che certe tecnologie a un certo punto non vengano più supportate, costringendo gli utenti a restare con una vecchia versione del sistema (cosa che Microsoft non ama) o ad abbandonare qualche dispositivo o periferica.
Insomma, Microsoft in realtà non ha proprio tutti i torti nel proporre quei "vantaggi". Eppure, da un lato le cose non vanno sempre così bene come sostiene il gigante di Redmond; dall'altro particolarità come gli aggiornamenti periodici (patch e Service Pack) non sono certo un'invenzione di Windows 10, ma già c'erano nelle versioni più vecchie di Windows.
Possiamo quindi anche rassegnarci al fatto che l'aggiornamento sarà inevitabile, ma alla fine tutti gli sbandierati lati positivi di Windows as a service forse sono meno luccicanti di quel che pareva.
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