Per poco il Game Boy non divenne il primo smartphone

Grazie al PageBoy avrebbe potuto riceve email, navigare in Internet e persino inviare selfie.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 01-01-2022]

nintendo pageboy smartphone

In un universo parallelo, il primo smartphone probabilmente porta il marchio Nintendo, ed è nato come un accessorio per una console portatile per videogiochi.

Tutto ciò sarebbe potuto succedere anche da noi, almeno secondo quanto riporta l'esperto (e storico) di videogiochi Liam Robertson in un video (in inglese) che riportiamo in fondo all'articolo: al volgere del millennio, infatti, Nintendo aveva tra le mani l'idea per trasformare il Game Boy Color in quello che oggi chiameremmo uno smartphone.

La proposta prese le mosse da un accessorio che non vide mai la luce, il WorkBoy, sviluppato nei primi anni '90 da Eddie Gill e pensato per trasformare il Game Boy, in uno strumento utile non soltanto per giocare ma anche per la produttività personale.

Il WorkBoy venne abbandonato ma, alcuni anni dopo, Gill cercò di convincere la filiale americana di Nintendo a produrre il suo successore: il PageBoy.

Si sarebbe dovuto trattare di un accessorio da inserire nello slot per le cartucce del Game Boy Color (e dotato di un proprio slot per consentire l'utilizzo dei giochi anche a PageBoy inserito), alimentato da due batterie e in grado di dotare la console portatile di funzionalità come l'invio e la ricezione di email, la navigazione in Internet, la ricezione di notizie e previsioni meteorologiche, la visione della TV, la gestione dei contatti e lo scambio di messaggi con gli altri possessori di PageBoy.

Con l'utilizzo combinato di ulteriori periferiche, come la Game Boy Camera, il PageBoy poteva anche inviare quelli che oggi definiremmo dei selfie; e, sebbene la qualità degli scatti fosse decisamente bassa anche a causa delle limitazioni nella trasmissione dei dati, bisogna riconoscere come allora non ci fosse praticamente nulla del genere.

È pur vero che, in quegli anni, già erano diffusi i PDA (o palmari) ma le possibilità offerte dall'invenzione di Gill sembrano più in linea con quanto oggi ci si aspetta da uno smartphone, per quanto fossero tutte centrate intorno alla mascotte ufficiale di Nintendo, ossia Super Mario.

A decretare il fallimento del progetto PageBoy, sviluppato tra il 1999 e il 2002, è indicato nel nome stesso: per offrire i propri servizi aveva bisogno della rete bidirezionale dei cercapersone americani, o di un suo equivalente: purtroppo, al di fuori degli Stati Uniti quella tecnologia, se anche esisteva, non era ugualmente sviluppata. Per esempio, in certi Paesi in cui il cercapersone pure era diffuso la trasmissione era soltanto unidirezionale.

Nintendo si rese conto che questa limitazione cozzava contro la volontà di fare del Game Boy un dispositivo "universale", in grado di essere utilizzato in tutto il mondo insieme ai suoi accessori, e così il progetto PageBoy venne abbandonato.

Ci vorranno altri sei anni prima che debutti l'iPhone, grazie al quale il settore degli smartphone ha l'aspetto che conosciamo oggi.

Qui sotto, il video di Liam Robertson.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

Commenti all'articolo (2)

{emanuele}
idea innovativa per l'epoca,ma che si scontrava coi limiti tecnici di quegli anni,non credo avrebbe avuto successo.Tra le connessioni lentissime,tanti accessori non pratici,una marea di batterie stilopoca autonomia,insomma un disastro,ma interessante come curiosità
2-1-2022 20:16

La storia dell'informatica è piena di esempi di prodotti che nascono come una specializzazione di quel che in linea di massima è un computer generalizzato, cui in un secondo momento si cerca, tramite add-on fisici e/o logici, di restituire la natura originaria. Basti pensare alle tante consoles per videogiochi degli anni '80 che... Leggi tutto
2-1-2022 09:56

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