Esodo: recuperare una ''sovranità personale''

Cassandra Crossing/ Un'antica predica, più attuale che mai, dell’Eremita di Internet.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 17-10-2023]

cassandra esodo sovranita personale

Il babbo di Cassandra, è noto ma qui è necessario ripeterlo, rifugge dai social. Lo fa in maniera ragionata e motivata, e in questo è un precursore. Di scarsissimo seguito, ma un precursore. Non ha e non ha mai avuto un account Facebook. Rifugge anzi completamente dalla Bestia a tre teste, Facebook-WhatsApp-Instagram. Non pratica nessuna comunità sociale.

Ha il curriculum vitae aggiornato su LinkedIn e usa un account Twitter/X solo per postare gli annunci di e-privacy, di altri eventi interessanti a cui partecipa, e per segnalare qualche suo articolo ritenuto, a torto o a ragione, interessante. Annuncia i suoi articoli, e ripubblica quelli passati, anche sul Fediverso via Mastodon. Inoltre, ed è la cosa più importante, non interagisce e non discute su queste piattaforme, tranne che in casi rari quanto eccezionali. Quando è necessario discutere o interagire, sposta la discussione proseguendola via posta elettronica. That's all, folks.

Fin dall'inizio ha predicato l'Esodo dai Social come unica strada per ottenere, insieme purtroppo ad altre privazioni e "disattenzioni", una ragionevole "sovranità personale" sui propri dati personali. E fin da subito ha avuto la stressa sorte di altri "profeti di disgrazie", giudicati oltretutto troppo invadenti e loquaci.

Sorrisi di compatimento. Rapide archiviazioni con un "Impossibile farlo!" come commento. Spernacchiamenti vari e risate.
«Tanto io non ho niente da nascondere».
«Tanto io la uso con astuzia, perché sono più furbo di loro».
«Lo so, mi piacerebbe ma non è possibile, perché succede tutto lì».

Come in questa "perla", ben sviluppata e discussa pubblicamente in questo lungo ma interessante video di e-privacy 2019, dal minuto 13:00 (ma l'ascolto dell'intero video è assai istruttivo, fortemente consigliato e a tratti anche divertente). Si discute appunto del tema: "Non mi faccio controllare, ma controllo io l'Algoritmo".

Dopo anni di invadenza nella vita quotidiana, lo scoperchiamento del calderone di Cambridge Analytica e le prime prove di manipolazione del comportamento delle persone a livello individuale e su scala globale, l'uso dei social come strumento di controllo sociale nell'ambito del capitalismo della sorveglianza è un argomento mainstream, anche se poco discusso. Come persone, non lo dovreste mai dimenticare; non vi conviene.

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 11)

{Cippa}
Io ho un sacco di cose da nascondere. Ma non so dove metterle.
22-10-2023 21:53

Beh, io non mi sono nemmeno mai iscritto neppure a Linkedin e Twitter e vivo piuttosto bene... :lol:
21-10-2023 19:00

Non ricordo il pranzo e chi c'era, ma botte non ce ne sono state! :lol: Leggi tutto
18-10-2023 19:48

Visto il video. Ma quindi il signor Reale sosteneva che l'"algoritmo" di twitter/X, facebook e google sia imparziale ?? E come lo possiamo verificare? Perchè hanno successo commerciale automaticamente questo vuol dire che l'algoritmo sia imparziale? Perchè se fossero cattivelli e mandassero avanti i messaggi/le informazioni... Leggi tutto
18-10-2023 15:56

{epi}
"Ha il curriculum vitae aggiornato su LinkedIn"... un modo per dire che Microsoft, a causa dei vari "gocciolamenti" incrociati con i suoi "concorrenti", sa tutto di lui, dei suoi colleghi, amici, parenti, ecc. Non può fare a meno di Linkedin? «Lo so, mi piacerebbe ma non è possibile,... Leggi tutto
18-10-2023 11:28

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E' giusto che anche sui forum o su Facebook o sui siti di recensioni si applichino le leggi relative alla diffamazione. Un'opinione negativa può rovinare la reputazione di un locale.
Gli utenti devono poter esprimere con la massima libertà la propria opinione su ristoranti, alberghi, ma anche prodotti o servizi acquistati. Un'opinione negativa non dovrebbe essere considerata diffamazione.
Trovo che oggi più che mai sia necessario prestare la massima attenzione a quello che si scrive online.
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