[ZEUS News - www.zeusnews.it - 05-02-2025]
Quando Microsoft presentò Windows 11, una delle caratteristiche che fecero più discutere furono gli stringenti requisiti hardware da rispettare per poter eseguire il nuovo sistema operativo, a partire dalla presenza di un chip TPM 2.0.
Poi, con il rilascio della versione 21H2, nell'ottobre del 2021, successe una cosa strana: il sito ufficiale di Microsoft iniziò a ospitare la descrizione di un metodo per aggirare i requisiti.
Si trattava di modificare il Registro di Sistema, inserendo nella chiave HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\Setup\MoSetup il valore DWORD a 32 bit AllowUpgradesWithUnsupportedTPMOrCPU e impostandolo a 1.
Microsoft, in altre parole, forniva un metodo supportato ufficialmente per superare quei limiti che essa stessa aveva imposta.
Oggi quelle indicazioni sono scomparse dal sito di Microsoft: ora che la fine del supporto a Windows 10 si fa sempre più vicina, l'unico modo di avere Windows 11 se attualmente si è in possesso di un PC non supportato è di acquistare un PC nuovo.
Al momento in cui scriviamo la modifica al Registro di cui abbiamo parlato ancora funziona, ma è possibile che con uno dei prossimi aggiornamenti essa venga disabilitata.
Chi intende installare Windows 11 sul proprio computer non ufficialmente supportato, d'altra parte, ha comunque diversi metodi tra cui scegliere, come creare un supporto di installazione con Rufus o adoperare FlyBy11 per l'aggiornamento.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|
Gladiator