L'ultima versione non soltanto consente di aggirare i controlli sull'hardware, ma ripristina anche gli account locali.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-07-2022]
Come ormai tutti dovrebbero sapere, Windows 11 è una versione di Windows un po' particolare, in quanto per poterla installare bisogna rispettare dei requisiti particolari: il PC deve essere dotati di almeno 8 Gbyte di RAM, chip TPM 2.0, e Secure Boot attivo.
Inoltre, a partire dal prossimo aggiornamento 22H2, Windows 11 non consentirà più la creazione di account locali per gli utenti ma pretenderà l'utilizzo di un account Microsoft sia nell'edizione Home che nell'edizione Pro.
Chi non volesse sottostare a queste imposizione ma ugualmente desiderasse installare Windows 11 trova un alleato in Rufus, il noto software per la creazione di dispositivi di installazione, che già tempo fa permetteva di aggirare i requisiti hardware e nella versione 3.19 (attualmente in beta) ripristina le funzionalità degli account locali.
Per poter sfruttare questa opportunità è necessario non soltanto creare la chiavetta USB di installazione selezionando le corrette opzioni (che si presentano dopo aver selezionato un'immagine ISO di Windows 11 e aver premuto il pulsante Avvia per l'inizio della creazione), ma occorre anche che il PC su cui si sta eseguendo l'installazione di Windows non sia collegato a Internet.
A parte questa accortezza, il procedimento non è diverso da quello che bisognava seguire usando le versioni precedenti di Rufus e, come già capitava quando si decideva di creare una chiavetta per l'installazione di Windows 11 aggirando i controlli, occorre sapere che ciò comporta alcune conseguenze.
In particolare, il sistema che si ottiene, per quanto funzionante, sarà ufficialmente «non supportato»: in altre parole, periodicamente apparirà un messaggio che ricorderà all'utente il fatto che l'hardware utilizzato non è ufficialmente supportato da Microsoft e che, pertanto, un giorno il gigante di Redmond potrebbe anche decidere di non rilasciare più aggiornamenti.
Al momento questo avvertimento è soltanto una minaccia a vuoto, ma non possiamo sapere che cosa Microsoft abbia intenzione di fare in futuro.
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