Le aziende si sono sempre più affidate a banner e interstitials nel 1999, ma cosa accadrà con la crisi della new economy ai siti che vivevano di pubblicità?
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 19-01-2001]
L'Internet Advertising Bureau, l'associazione che raggruppa i più importanti operatori della pubblicità online in Italia, ha presentato ieri in collaborazione con PricewaterhouseCoopers i dati sulla pubblicità online in Italia nel primo semestre 2000.
Superando le previsioni annunciate, nei soli primi sei mesi del 2000 è stato più che raddoppiato il fatturato di tutto il 1999, attestandosi attorno ai 130 miliardi totali.
I 130 miliardi di lire si sono così suddivisi:
- il 69% (circa 88.9 miliardi) è stato investito in campagne "banner" - lo strumento più diffuso nel World Wide Web;
- il 20% è stato impiegato in progetti di sponsorship di vario genere (circa 25,6 miliardi);
- il restante 11% è relativo a mail, "Interstitials" (le cosiddette finestre interstiziali, veri e propri spot pubblicitari che appaiono quando l'utente richiede l'accesso ad una determinata pagina web).
Al secondo posto inaspettatamente troviamo il settore Finanza (Banca, Finanza e Assicurazioni), che nel primo semestre 2000 ha investito circa 24 miliardi, a fronte dei 3 del 1999.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|