Si controlla in maniera naturale e restituisce le sensazioni perdute.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 08-06-2016]
Le protesi artificiali che sostituiscono gli arti perduti hanno un ruolo importantissimo nel restituire autonomia a quanti sono costretti a indossarle. C'è però un limite: non riescono a far "sentire" le dita.
Ecco perché è tanto importante la ricerca condotta da alcuni studiosi della canadese Simon Fraser University, che ha portato alla creazione di una mano bionica, controllata dalla mente, dotata di sensori che emulano i polpastrelli.
Il dispositivo è stato chiamato MASS Impact (dove MASS sta per Muscle Activity Sensor Strip) ed è dotato di sensori che registrano il movimento dei muscoli rimanenti nel braccio di chi ha perso una mano. Il movimento viene poi passato a degli algoritmi che provvedo a tradurlo in istruzioni per l'arto robotico.
A fare la differenza rispetto alle alternative già esistenti è soprattutto il sistema di sensori montati sulle dita artificiali, che permette di avvertire la presenza delle dita stesse.
Danier Letain, ingegnere e sciatore paralimpico che nel 1980 ha perso la mano a causa di un incidente sul lavoro, ha contribuito a sviluppare la protesi e a testarla, confermandone la bontà.
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«Con questo nuovo sistema, ho davvero la sensazione di aprire e chiudere mano. Il momento più entusiasmante è stato quando ho avvertito l'indice sinistro e il mignolo per la prima volta dall'incidente» ha raccontato.
La mano è stata inoltre progettata per imparare e adeguarsi con il tempo alle abitudini dell'utente, così che controllarla diventi via via sempre più semplice e naturale: «Più dati le vengono forniti, più impara» spiega uno degli ingegneri che l'hanno creata.
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