I display degli smartphone Google presentano immagini persistenti.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-10-2017]
Se avete intenzione di acquistare il Pixel 2 XL, l'unico dei due smartphone da poco presentati da Google a venir commercializzati in Italia, fareste meglio ad aspettare.
Secondo le segnalazioni di alcuni utenti, il Pixel 2 XL soffrirebbe infatti del fenomeno del burn-in.
Si tratta di uno spiacevole evento, piuttosto diffuso ai tempi degli schermi a tubo catodico: a causa del deterioramento dei materiali (i fosfori dei vecchi Crt, i Led organici dei nuovi Amoled) un'immagine "fantasma" resta visibile sullo schermo anche quando ciò che l'ha originata non è più visualizzato.
Se lo schermo mostra troppo a lungo la stessa immagine, per esempio, alcuni pixel restano accesi più a lungo degli altri; nel caso degli schermi a tubo catodico, ciò produce un'usura ineguale dei fosfori, e l'apparizione dell'immagine residua. Nel caso degli Amoled, sono i Led organici a poter soffrire di un consumo precoce.
È a causa di questo fenomeno che nacquero i "salvaschermo": evitando che i monitor mostrassero sempre la medesima immagine, evitavano il consumo ineguale dei fosfori e l'apparire dell'immagine fantasma.
Nel caso dei Pixel 2 XL, gli utenti che hanno segnalato il problema hanno notato il permanere del fantasma della schermata Home e del pulsante per accedere alle app recenti. Il fenomeno è particolarmente evidente se si visualizza a schermo un'immagine a tinta unita, magari di un colore come il grigio.
Google ha fatto sapere di essere al corrente del problema, e di star studiando la questione.
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