Alla vigilia dell'ultimo conclave la NSA avrebbe intercettato anche il cardinale Bergoglio, poi diventato Papa. Ma non è certo una novità.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 31-10-2013]
Si è diffusa la notizia che anche papa Bergoglio, alla vigilia del conclave, sarebbe stato oggetto di intercettazioni da parte della NSA mentre alloggiava presso la Casa Internazionale del Clero a Roma.
Come è noto i Cardinali durante il Conclave invece sarebbero stati non intercettabili: venivano perquisiti all'ingresso della Cappella Sistina affinché non portassero cellulari e la stessa cappella era stata precedentemente bonificata e schermata per prevenire tentativi di intercettazione.
La curiosità della NSA non sarebbe d'altra parte un fatto inedito: nella storia del Vaticano altri papi sono stati oggetto di attenzione da parte dei servizi segreti e di spionaggio.
I primi sono stati Pio XI e Pio XII. Pio XI - la cui morte improvvisa alla vigilia della pubblicazione di un'enciclica che doveva condannare le leggi razziali del fascismo è ancora avvolta dal mistero - mentre quale medico pontificio aveva il padre di Claretta Petacci (l'amante di Mussolini), era soggetto alle intercettazioni dell'Ovra, la potente polizia politica del fascismo che ascoltava tutte le telefonate degli italiani che contavano.
Pio XII fu ascoltato dai nazisti che occupavano Roma alla fine della Seconda Guerra Mondiale, ma tutto il Vaticano era al corrente della cosa ed era molto prudente a far passare le comunicazioni più importanti e delicate con mezzi diversi dal telefono.
Per Giovanni XXIII si è parlato molto dell'interesse del SIFAR che per conto del suo capo, il generale Giovanni De Lorenzo, teneva sotto controllo migliaia di telefoni delle personalità italiane e vaticane più importanti.
Per papa Wojtyla - che durante la sua vita in Polonia era stato registrato da cimici nella Curia di Cracovia e perfino, pare, in confessionale dai servizi segreti polacchi - si è parlato di spie sovietiche, addirittura di sacerdoti e religiosi residenti in Vaticano arruolati dai servizi segreti dell'Est per tenere sotto controllo il Papa.
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La Repubblica Italiana garantisce la libertà e la sicurezza del pontefice e quindi anche la segretezza delle sue comunicazioni, come previsto dai Patti Lateranensi e prima ancora dalla Legge delle Guarentigie di Vittorio Emanuele II dopo la presa di Roma del 1871.
Nel caso di intercettazioni disposte dalla magistratura che coinvolgano vescovi italiani, ne deve essere informata la Santa Sede.
Con l'adesione all'Interpol dello Stato della Città del Vaticano, avvenuta durante il pontificato di Benedetto XVI, anche il Vaticano ha dovuto dotarsi di una sala intercettazioni prevista anche dagli accordi Moneyval.
In pratica i collegamenti in fibra ottica con la rete internazionale sono curati da Telecom Italia Sparkle, mentre il servizio di telefonia mobile è gestito da Vodafone.
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