La tecnologia Do Not Track finisce in soffitta.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 02-05-2014]
A poco a poco, lo standard Do Not Track sembra perdere tutti i propri sostenitori, anche quelli che per primi l'hanno sostenuto.
Portato all'attenzione del grande pubblico da Firefox, Do Not Track voleva essere un segno concreto di collaborazione tra le aziende che operano nel web e gli utenti, dando a questi ultimi il potere di evitare ogni tracciamento in un colpo solo.
Sarebbe bastato impostare il browser una volta sola - diceva Mozilla, poi seguita da Microsoft e Google - e le aziende, ossequiose, avrebbero evitato di tracciare il comportamento di quell'utente nel web.
Il pacifico panorama così disegnato è però rimasto sempre per lo più un sogno lontano. Google e Facebook non hanno mai rispettato le impostazioni Do Not Track dei browser, e ora anche Yahoo ha gettato la spugna.
«Da oggi» - si legge sul blog ufficiale - «le impostazioni Do Not Track del browser non saranno più abilitate su Yahoo».
Chi tiene alla propria privacy deve quindi proteggersi con gli altri mezzi a disposizione, vale a dire le relative impostazioni offerte da Yahoo stessa; non ci sarà più un unico luogo da cui disattivare ogni tracciamento. O, meglio, quella possibilità esisterà ancora: soltanto, Yahoo la ignorerà.
|
Il motivo, secondo Yahoo, è che «il web migliore è quello personalizzato» (opinione peraltro condivisa anche da Facebook), e Do Not Track sarebbe un ostacolo verso questa meta.
La realtà è che i vari soggetti che agiscono nel web - anche coloro che l'hanno proposto - non si sono mai messi d'accordo sull'uso di Do Not Track, che non ha mai vissuto momenti di gloria: è nato come uno strumento opt-in per gli utenti (ossia essi avrebbero dovuto scegliere attivamente di usarlo) ma anche come uno strumento opt-in per i fornitori di servizi online (ossia questi avrebbero dovuto decidere di rispettare le impostazioni decise dagli utenti).
Il risultato è che non ha mai davvero preso piede, e la protesta che si levò da parte di tutti quando Microsoft decise di attivarlo per default in Internet Explorer 10 era già una dimostrazione sufficiente delle difficoltà.
Attualmente, numerose aziende tuttora supportano Do Not Track. Tuttavia, la lenta perdita di sostegno da parte di nomi importanti - i già citati Facebook, Google e, ora, Yahoo - spinge a chiedersi quale futuro possa ancora avere questa tecnologia.
Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato con Zeus News
ti consigliamo di iscriverti alla Newsletter gratuita.
Inoltre puoi consigliare l'articolo utilizzando uno dei pulsanti qui
sotto, inserire un commento
(anche anonimo)
o segnalare un refuso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA |
|
|
||
|
Gladiator