Perché imprigionare i pirati se sono i custodi i primi a violare la legge?
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 14-05-2014]
Dove dovrebbero finire i pirati, almeno nei sogni più sfrenati delle major? In prigione, naturalmente.
Dove si fa un uso spregiudicato della pirateria? Sempre in prigione.
A sostenerlo è Richard Humphrey, condannato nel 2010 a 29 mesi di carcere per aver gestito diversi siti pirata, tra cui USAWarez e USATorrents.
Dopo essere tornato a visitare gli istituti di pena statunitensi quest'anno, avendo violato la libertà vigilata per un crimine non legato alla pirateria, Humphrey è stato incarcerato alla Lorain Correctional Institution, in Ohio.
Lì ha scoperto che la prigione, per intrattenere i carcerati, è solita mostrare anche film piratati: per esempio Humphrey testimonia di aver visto Poliziotto in prova e The Wolf of Wall Street mentre ancora questi venivano proiettati nelle sale cinematografiche; inoltre, si trattava evidentemente di copie non originali.
Dopo aver contattato il vicedirettore e il direttore della prigione, l'ex pirata s'è visto rispondere per iscritto che il problema era già stato sollevato in passato, «ma evidentemente questa attività continua».
«Perché c'è gente che viene punita con la prigione per essere riabilitata quando è chiaro che il sistema non riesce a trattenersi dallo svolgere lo stesso tipo di attività?» s'è chiesto Humphrey durante un'intervista concessa al sito TorrentFreak.
Al momento, la Lorain Correctional Institution sta investigando sulla faccenda, ma per il fondatore di USATorrents non si tratta dell'unica prigione in cui il fenomeno si verifica: lo stesso sarebbe accaduto nel carcere minorile dov'era stato imprigionato da giovane.
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