Sproporzionato bloccare un intero sito per dei file.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 10-10-2014]
Mega è tornato: il popolare sito di hosting creato da Kim Dotcom, censurato in Italia dallo scorso luglio, ora è di nuovo accessibile.
Il blocco interessava non soltanto Mega ma, in totale, riguardava ben 24 siti tra cui il maggiori fornitore russo di servizi email, Mail.ru (che poi era tornato accessibile dopo qualche giorno).
Tutto era iniziato quando un piccolo distributore indipendente di film si era rivolto al Tribunale per chiedere un intervento contro la condivisione illegale di due sue pellicole; il giudice aveva così deciso di bloccare non solo i link in violazione, ma interamente i siti che li contenevano.
Molti di questi siti avevano subito presentato ricorso e, finalmente, è stata data loro ragione.
Come spiega Fulvio Sarzana, avvocato che ha rappresentato alcuni di questi siti, il Tribunale di Roma ha riconosciuto che la decisione di bloccare interi domini era «del tutto sproporzionata» poiché danneggiava «milioni di utilizzatori legittimi quando la violazione del diritto d'autore riguarda alcuni link».
Alla luce dei recenti sviluppi della situazione in Ucraina, si parla di embargo di generi alimentari, blocco di visti e congelamento di beni, tralasciando che molti software russi (per esempio un noto antivirus) sono installati su migliaia di Pc e che numerose società fanno disaster recovery e business continuity in Russia. Secondo te... | |||||||||
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Inoltre Mega, così come altri fornitori di servizi analoghi, ha delle politiche molto rigorose per quanto riguarda la rimozione di contenuti che violano il diritto d'autore e anche questo elemento, come sottolineato ancora da Sarzana, è stato usato dal giudice per delegittimare il sequestro dei siti.
«Il Tribunale ha quindi chiarito che il sequestro e quindi l'inibizione ad opera dei provider, deve, in linea di principio, essere limitato solo ai file che consentono la visione dei filmati protetti dal diritto d'autore» scrive l'avvocato spiegando i motivi che hanno spinto i giudici a questa retromarcia.
A questo punto viene spontaneo chiedersi se questa decisione non possa ora influenzare le azioni dell'AGCOM che anche di recente ha disposto il blocco di interi siti, come nel caso di Demonoid: è evidente che una decisione del genere è in contrasto con quanto appena stabilito dal Tribunale di Roma e si configura come un'ennesima azione sproporzionata.
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