Chi acquista un abbonamento deve poter accedere ai propri contenuti in tutti i Paesi dell'Unione Europea.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 20-05-2017]
Il Parlamento Europeo ha votato: i blocchi regionali (geoblocking), come quelli imposti da servizi come Netflix o Spotify, saranno aboliti.
Chiunque abbia sottoscritto un contratto con fornitori di contenuti come quelli citati e ami viaggiare da uno Stato all'altro avrà ben presente dell'argomento che stiamo trattando: ciò che Netflix e simili mettono a disposizione in un dato Paese non sempre è disponibile in quello confinante, e viceversa.
Per esempio, se mi trovo in Italia e inizio a guardare un film su Netflix, ma poi mi trasferisco nei Paesi Bassi e vogliono continuare la visione, mi può capitare di non riuscirci: riesco ad accedere al servizio, ma la libreria di film è differente da quella da cui potrei attingere a casa.
Il Parlamento Europeo non ha mai visto di buon occhio tale stato di cose, anche se alla Commissione tutto sommato non dispiaceva.
Con il voto del 18 maggio, l'assemblea di Bruxelles ha deciso di introdurre la portabilità transfrontaliera dei servizi digitali: in altre parole, i cittadini dell'UE dovranno poter accedere a tutti i contenuti dei servizi che hanno sottoscritto indipendentemente dal Paese dell'Unione in cui si trovano.
Ci sono tuttavia delle limitazioni. Tale libertà è infatti concessa per periodi di tempo limitati: in tal modo, chi si reca in un altro Paese europeo per trascorrervi un periodo di vacanza non avrà problemi a continuare a usufruire dei contenuti disponibili nel suo Paese d'origine, ma chi si trasferisce per lunghi periodi di tempo non potrà.
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La motivazione alla base di questa restrizione è da ricercare nel fatto che i distributori di contenuti stringono accordi differenti per ogni Paese, in base alle varie norme sul diritto d'autore e dovendo rispettare le volontà dei titolari dei diritti.
Prossimamente, quindi, servizi come Netflix dovranno prendere in considerazione tra i dati dell'utente anche il Paese da cui avviene l'iscrizione anziché basarsi sull'indirizzo IP per riconoscere lo Stato da cui avviene l'accesso al servizio.
Quanto ai tempi, la nuova regolamentazione europea entrerà in vigore nei primi sei mesi del 2018, e dovrà essere applicata anche agli abbonamenti già sottoscritti.
Per il vicepresidente per il Mercato Digitale, Andrus Ansip, il voto del Parlamento è «un passo importante nell'abbattimento delle barriere che ostacolano la creazione di un Singolo Mercato Digitale».
Il prossimo passo, secondo Ansip, è la revisione delle regole europee sul copyright.
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