L'accordo sembra finalmente andare in porto, ma possono ancora pesare le incognite politiche.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 24-06-2019]
Sembrerebbe che a questo punto Luigi Gubitosi, il manager italiano più capace di muoversi nei meandri della politica italiana vecchia e nuova, ce l'abbia fatta.
Il matrimonio dato ormai per certo tra TIM e Open Fiber confermerebbe il primato della prima sulla rete italiana e consentirebbe anche di risolvere i gravi problemi di governance grazie al rafforzamento della Cassa Depositi e Prestiti nel capitale di TIM.
L'operazione aiuterebbe inoltre la fuoriuscita dei francesi di Vivendi, o comunque favorirebbe una loro pacifica convivenza in posizione non più determinante.
Così la permanenza di Gubitosi al vertice di TIM sarebbe solida e anch'essa senza alternative.
Saremmo insomma giunti finalmente alla "quadra", se non fosse tutto ancora troppo appeso ai capricci della politica: Open Fiber è infatti controllata dal governo attraverso i suoi due azionisti CDP ed ENEL, ma se saltasse l'alleanza gialloverde che ha benedetto e accettato la fusione con Open Fiber, e di conseguenza il governo, l'operazione potrebbe tornare in alto mare per non poco tempo.
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