Spera così che gli utenti passino alla nuova versione ottimizzata per Windows 11.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 26-03-2025]
Microsoft ha preso una decisione drastica per segnare la fine di OneNote per Windows 10: al fine di convincere gli utenti a un'altra versione dello stesso software, ha deciso di rallentarne intenzionalmente le prestazioni a partire da giugno 2025.
L'app perderà ufficialmente il supporto il 14 ottobre 2025, data che coincide con la fine del ciclo di vita di Windows 10. Con l'avvicinarsi a tale data la sincronizzazione sarà sempre più lenta, rendendo complicate operazioni come la collaborazione in tempo reale o l'aggiornamento delle note tra dispositivi.
A partire da luglio, poi, gli utenti saranno accolti da banner e notifiche insistenti: un chiaro invito a migrare verso la versione "moderna" di OneNote, integrata con Microsoft 365 e ottimizzata per Windows 11.
La strategia non è passata inosservata. Microsoft difende la scelta evidenziando i benefici della nuova versione: sincronizzazione più rapida, accesso a strumenti AI come Copilot per generare contenuti o riassunti, e una sicurezza rafforzata grazie a Microsoft Information Protection.
Tuttavia, il rallentamento deliberato appare come una mossa per forzare l'abbandono di un'app ancora popolare, originariamente lanciata con la piattaforma UWP per sfruttare al meglio i dispositivi touch come i tablet Surface. L'obiettivo è chiaro: spingere gli utenti verso un ecosistema unificato, lasciando alle spalle una frammentazione che ha visto convivere diverse incarnazioni di OneNote negli ultimi anni.
OneNote, infatti, non è mai stato un monolite. Esistono più versioni che hanno confuso gli utenti nel tempo: la variante per Windows 10, leggera e pensata per il "touch"; la versione "classica" distribuita con Office, più robusta ma meno moderna; la nuova app denominata OneNote (unified), che ora Microsoft promuove come standard; e persino un'edizione web che funziona su qualsiasi browser.
La versione per Windows 10, apprezzata per la sua semplicità e integrazione con il sistema, si distingue dalla nuova incarnazione: quest'ultima perde infatti alcune peculiarità come l'invio diretto di note via email e offre un'esperienza meno fluida sui dispositivi a tocco.
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