Un uomo paralizzato da 30 anni usa le proprie onde cerebrali per muovere il suo avatar in Second Life e interagire con altre persone.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 05-06-2008]
Second Life, il mondo virtuale che - passato l'entusiasmo iniziale - sembra un po' ricascato nell'ombra, non è solo un modo per svagarsi o, nel caso delle grandi aziende, un nuovo mercato da conquistare.
In realtà può rappresentare una preziosa possibilità per le persone affette da paralisi che a volte rifiutano la riabilitazione a causa della depressione.
Questa è la conclusione cui è giunto il professor Junichi Ushiba, del dipartimento di bioscienza e informatica dell'Università di Keio, dopo aver visto i risultati raggiunti da un uomo paralizzato da 30 anni.
Gli sviluppi che si aprono a questo punto vanno dalla creazione un dispositivo che consenta di scrivere messaggi di testo selezionando le lettere con la mente alla possibilità di fare acquisti nei negozi virtuali. Oggi l'applicazione è limitata a Second Life; domani esisteranno apparecchiature che permetteranno di aggirare gli handicap.
Così, anche chi non può usare il mouse e la tastiera a causa di una malattia non resta tagliato fuori dal mondo ma ne resta parte al pari di tutti gli altri, dice il professor Ushiba.
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