Telecom Italia compra il Corriere della Sera?

Nella trattativa per risolvere la drammatica crisi Fiat si affaccia la possibilità che la casa di Torino debba vendere la proprietà del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport. Tronchetti Provera il probabile acquirente.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 23-10-2002]

Non è mistero: una delle condizioni che lo Stato pone per sostenere una difficile e costosa operazione di recupero dell'unica industria automobilistica italiana è quella che anche la famiglia Agnelli faccia la sua parte investendo nuove risorse, magari, alienando qualche "gioiello di famiglia". In altre parole, qualche asset in salute del gruppo. Tra quelli meritevoli di vendita ci sarebbero le Assicurazioni Toro e le quote del Corriere della Sera e della Gazzetta dello Sport.

L'opposizione dice chiaramente che il governo Berlusconi vuole approfittare della crisi Fiat per portare il più grande quotidiano nazionale nella propria orbita, visto che non sempre risulta allineato. Poco più di un mese fa Salvatore Ligresti (proprietario della Sai e molto vicino al presidente Berlusconi), aveva cercato di entrare nel patto di controllo del Corsera ma un'alleanza tra Agnelli e Tronchetti Provera ha bloccato questo tentativo.

Chi potrebbe comprare il Corriere della Sera? A Mediaset, che non possiede nemmeno un quotidiano (Il Giornale nuovo è "personalmente" di PierPaolo Berlusconi), piacerebbe tanto ma non è una soluzione possibile. L'unica soluzione possibile sembra quella che vede Tronchetti Provera, attraverso Pirelli o attraverso Telecom Italia o attraverso tutte e due, rilevare la quota degli Agnelli. Tronchetti Provera è buon amico degli Agnelli, ma lo è anche di Berlusconi a cui ha risolto qualche problema comprando le dissestate Edilnord e Pagine Utili.

Tronchetti Provera, anche se ha debiti (fatti per acquistare Telecom Italia) non scherza nemmeno lui, ha la liquidità, grazie allo straordinario cash-flow di Telecom Italia e Tim per pagare cash il Corrierone. Questo passaggio di mani del simbolo della stampa italiana dal padrone della Fiat al padrone della Telecom segnerebbe simbolicamente il passaggio dalla società industriale alla società dell'informazione, una nuova fase della storia del nostro paese.

Di questi giorni è poi tra l'altro la notizia che il primo quotidiano on line del nostro paese, (cioè un quotidiano fatto per il Web e non riproposizione di uno della carta stampata) che si intitola Il Nuovo, passerà dalle mani di eBiscom, (la finanziaria che controlla Fastweb) a quelle dell'HDC di Crespi. Fastweb esce dall'editoria on line e dalla produzione diretta di contenuti per dedicarsi solo alla vendita degli accessi a banda larga e alla gestione della sua rete.

Il giudizio di Scaglia, amministratore delegato di Fastweb, sull'esperienza del Nuovo è negativo: i conti sono in rosso ma, forse, ha pesato molto il fatto che Il Nuovo non fosse inserito in un Portale completo anche di altri servizi. Per una società telefonica che esce dall'editoria c'è n'è un'altra che vi potrebbe entrare.

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Pier Luigi Tolardo

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L'app che permette di noleggiare un'autovettura direttamente dallo smartphone è molto contestata dai tassisti.
Non è necessario introdurre nuove regole per l'app. I tassisti hanno torto, perché il mondo si evolve ma loro ragionano come se Internet non esistesse, difendendo ciecamente la loro casta (che ha goduto di fin troppi privilegi negli ultimi anni).
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