Scuola, hackerare i voti sul registro? In Italia è facile

Una falla nel programma adoperato dai professori mina la sicurezza dei registri elettronici.



[ZEUS News - www.zeusnews.it - 11-10-2013]

M registro elettronico scuola

Da qualche tempo in qua (da quando il governo Monti ha approvato la norma relativa) nelle scuole si sta introducendo il registro elettronico in luogo di quello cartaceo.

L'obiettivo è ridurre i costi e semplificare la condivisione dei dati (voti, note disciplinare e via di seguito) all'interno della scuola stessa e con le famiglie.

Ovviamente è necessario che dati così delicati siano adeguatamente protetti: serve insomma un software che garantisca, per esempio, che nessuno possa sottrarre le chiavi d'accesso utilizzate dai professori.

Il problema è che, stando a quanto segnalato dal Corriere della Sera, tale sicurezza non c'è.

A essere messo sotto accusa è il software SissiWeb, che presenterebbe un problema non indifferente: pare che trasmetta in chiaro le informazioni di login.

Ciò significa che qualche studente con una conoscenza dei computer appena sopra il minimo indispensabile potrebbe riuscire a impadronirsene: l'operazione non sarà immediata, ma uno scenario in cui un professore lascia incustodito per qualche momento il computer e lo studente ne approfitta per installare un programma adatto a carpire le informazioni trasmesse in chiaro non è nemmeno tanto fantascientifico.

Non è nemmeno necessario che lo studente malintenzionato abbia accesso al computer una seconda volta: dato che - come confermato da un consulente del Miur - studenti e docenti adoperano la medesima (W)LAN, diventa possibile accedere al computer del professore da remoto.

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Dopotutto è già capitato che alcuni studenti riuscissero a installare un keylogger sul PC usato dai professori e, in questo modo, si siano alzati i voti.

La vera domanda è però perché mai Sissiweb abbia al proprio interno una tale debolezza. La risposta viene dall'amministratore delegato di Axios (l'azienda che ha realizzato il software), il quale ha affermato che, pur possedendo un certificato VeriSign, al momento non ha potuto attivare la connessione sicura a causa della migrazione della piattaforma su nuovi server. Il problema dovrebbe però rientrare in breve tempo.

Intanto, però, le circa 1.300 scuole che utilizzano Sissiweb (avendo acquistato una licenza annuale da 300 euro) si trovano esposte.

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Commenti all'articolo (ultimi 5 di 21)

@spacexplorer C'è una sentenza in merito relativa alla buona fede di chi effettua la raccomandata. Caratteristica di questa che c'è sempre un contenuto. Insomma questo trucco "sparisce". --- Comunque per la cronaca le ultime modifiche FD (firma digitale) sono con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del d.p.c.m. 22... Leggi tutto
19-10-2013 11:19

@mda Sono CERTO che cambieranno ancora! Il fatto è che se voglio solo mandare una mail non c'è problema, se voglio farlo con tutti i crismi del caso per una qualche questione legale rischio di fregarmi per questi cavilli... Solo per farti un esempio tempo fa ad un conoscente che aveva spedito una raccomandata A/R capitò la risposta:... Leggi tutto
19-10-2013 09:59

@spacexplorer La normativa è confusa quindi potresti firmarli, del resto l'organo certificante non è lo Stato ma la Regione e se la Regione dice (chi se ne frega che non si sono accorti) che è ancora valido... Ok, il classico "cavillo legale", ma valido per firmare PEC anche perchè già la email PEC è autocertificata. Di... Leggi tutto
16-10-2013 13:21

@mda il brutto è che non risponde alla normativa italica come non risponde più FreeSigner del Comune di Trento o Dike in versione GNU/Linux... Non li puoi usare per firmare a valor di legge PEC ed allegati... La PA colpisce ancora, come (pressoché) sempre... PS han pure cambiato alcune CNS, alcuni "certificatori" come le... Leggi tutto
16-10-2013 09:47

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