5 equivoci comuni sulla protezione DDoS
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 09-08-2015]
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5 equivoci comuni sulla protezione DDoS
Equivoco #3:
Difficilmente possiamo essere un obiettivo, quindi val la pena rischiare
L'enorme crescita del numero di attacchi DDoS verificatasi nel tempo è frutto di due fattori principali: la facilità con cui si può lanciare un attacco e le varie motivazioni che possono sottendere gli attacchi.
Lanciare un attacco DDoS non è mai stato tanto facile come oggi: chiunque può scaricare un tool DDoS fai-da-te gratuito o pagare una piccola somma di denaro a elementi specializzati nello scatenare attacchi DDoS "as-a-service".
Se il prezzo richiesto per lanciare un attacco DDoS si misura in qualche decina di dollari, le perdite per le aziende colpite possono ammontare a centinaia di milioni. L'articolo continua qui sotto.
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Oggi è sufficiente che qualcuno sia in disaccordo con le opinioni, con l'appartenenza politica o con le convinzioni di qualcuno per colpirlo con un attacco DDoS sfruttando la pletora di strumenti o servizi disponibili allo scopo.
Per peggiorare le cose, non occorre nemmeno essere l'obiettivo di un attacco DDoS per subirne i danni collaterali se i propri servizi sono dislocati in un ambiente cloud condiviso. Bisogna allora chiedersi, "Mi sento fortunato?"
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L'impatto di un attacco DDoS giustifica il costo della protezione?
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