Le ricompense per i miner continuano a calare.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 03-08-2019]
Ha un che di simbolico il primo giorno di agosto 2019, almeno per quanti si interessano di criptovalute in generale e di Bitcoin in particolare.
In questa data, infatti, è stato generato (con l'ormai nota operazione di mining) il Bitcoin numero 17.850.000; in altre parole, l'85% dei Bitcoin totali è stato generato.
Satoshi Nakamoto, il misterioso ideatore della valuta, ha infatti posto un limite massimo al numero di Bitcoin che si possono generare: non saranno mai più di 21 milioni, obiettivo per raggiungere il quale si calcola che, al ritmo attuale, servano circa 120 anni.
La scarsità artificiale imposta ai Bitcoin è stata imposta per prevenirne il deprezzamento: dato che la fornitura è limitata, il valore non dovrebbe calare mai al punto da rendere inutile la criptovaluta.
Dal punto di vista dei miner - coloro che usano la potenza di calcolo dei propri dispositivi per aggiungere le transazioni alla blockchain e creare Bitcoin, ricevendo in cambio monete virtuali - la notizia non è troppo buona, anche se certamente non inattesa: infatti ogni volta che i calcoli per un blocco vengono completati, la ricompensa viene ridotta. Ogni 210.000 blocchi, detta ricompensa si dimezza.
In pratica, oggi la computazione di ogni blocco viene ricompensato con 12,5 Bitcoin; il prossimo dimezzamento scatterà intorno a maggio 2020.
È naturale prevedere, inoltre, che quando tutti i Bitcoin saranno stati generati non ci sarà più alcuna ricompensa. Secondo Nakamoto, a quel punto i miner, i cui computer serviranno ancora per gestire le transazioni, potranno essere ricompensati con delle commissioni.
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