Proposta di legge per i minori di 14 anni.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 25-01-2021]
Una proposta di legge sull'utilizzo dei social network sarà presentata questa settimana a Governo e Parlamento, per legiferare sull'accesso dei minori a tali piattaforme. Ad annunciarla Consumerismo No Profit, associazione dei consumatori specializzata in tecnologia che, tramite i propri esperti e giuristi, ha redatto un disegno di legge ad hoc che fa seguito alla decisione del Garante per la Privacy di bloccare Tik Tok.
Il problema dell'utilizzo dei social network da parte dei minori può essere risolto solo attraverso misure di contrasto che diano certezze sulla reale età di chi crea gli account sulle varie piattaforme, spiega Consumerismo. Il disegno di legge introduce l'obbligo di condizionare sia l'iscrizione che l'interazione sui social network da parte dei minori di anni 14 all'autorizzazione dei genitori, identificati a mezzo identità digitale.
"In sostanza per iscriversi, chattare e pubblicare contenuti sui social sarà indispensabile ricorrere allo Spid, che fornisce garanzie sulla reale identità degli utenti, e i minori di 14 anni potranno accedere a tali piattaforme solo se autorizzati dai propri genitori, identificati attraverso l'identità digitale - spiega a Zeus News Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo - Così facendo di introdurrà un criterio democratico, valevole per tutti i social network e non solo per Tik Tok, in grado di garantire che i minori che interagiscono sui social siano effettivamente autorizzati dai propri genitori, che dovranno vigilare sul corretto uso di tali strumenti".
Di avviso diverso è Vincenzo Donvito, presidente dell'associazione di consumatori Aduc, che ricorda invece che le regole ci sono già e basterebbe farle rispettare: "Una bimba di 10 anni, durante un gioco sul TikTok è morta. Un'altra bimba di 8 anni, in bici ai bordi di una piscina nel grossetano, è morta cascandoci dentro. Due storie con in comune la disattenzione. Non sappiamo quanti adulti hanno avuto incidenti nello stesso arco di tempo, probabilmente più di due e anche mortali".
Prosegue Donvito: "I bimbi, in generale, hanno difese minori degli adulti, ma muoiono meno dei grandi e quando accade spesso è per colpa dei grandi. Sono quindi i grandi che vanno tenuti d'occhio, ché possono far male a se stessi e agli altri, grandi e piccoli (con l'eccezione dei casi fortuiti)".
"Comprensibile che per TikTok e simili, in tanti abbiano chiesto maggiore attenzione dei grandi sui piccoli e rispetto delle regole per accesso e controlli. Che ci sono, precise .La colpa, quindi, non è di TikTok, ma dei grandi che li gestiscono e che non hanno rispettato le regole: alcuni piccoli dicono di essere più grandi per accedervi, e ai grandi servono più utenti e guadagni".
"Da sanzionare quindi sono i grandi e non i piccoli, per i quali alcuni paventano più restrizioni per l'online. I criminali sono i grandi, non i TikTok vari che gestiscono. Levare o limitare ai piccoli questi TikTok sarebbe punire i piccoli e dare ai grandi tutto, e ai piccoli bambole di pezza e trenini elettrici. Negare, quindi, i vantaggi delle tecnologie che, per esempio, ci hanno consentito di avere un vaccino anti-Covid in meno di un anno".
"Per capirci. Vista la bimba che è morta in piscina, dobbiamo vietare le piscine ai bimbi?"
Intanto il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto nei confronti di Tik Tok il blocco dell'uso dei dati degli utenti per i quali non sia stata accertata con sicurezza l'età anagrafica. L'Autorità ha deciso di intervenire proprio a seguito della vicenda della bambina di 10 anni di Palermo.
Il Garante già a dicembre aveva contestato a Tik Tok una serie di violazioni: scarsa attenzione alla tutela dei minori; facilità con la quale è aggirabile il divieto, previsto dalla stessa piattaforma, di iscriversi per i minori sotto i 13 anni; poca trasparenza e chiarezza nelle informazioni rese agli utenti; uso di impostazioni predefinite non rispettose della privacy.
In attesa di ricevere il riscontro richiesto con l'atto di contestazione, l'Autorità ha deciso comunque l'ulteriore intervento al fine di assicurare immediata tutela ai minori iscritti al social network presenti in Italia.
L'Autorità ha dunque vietato a Tik Tok l'ulteriore trattamento dei dati degli utenti "per i quali non vi sia assoluta certezza dell'età e, conseguentemente, del rispetto delle disposizioni collegate al requisito anagrafico".
Il divieto durerà per il momento fino al 15 febbraio, data entro la quale il Garante si è riservato ulteriori valutazioni. Il provvedimento di blocco verrà portato all'attenzione dell'Autorità irlandese, considerato che recentemente Tik Tok ha comunicato di avere fissato il proprio stabilimento principale in Irlanda.
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