Porteranno vantaggi evidenti per gli utenti e per la riduzione dei rifiuti elettronici.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 25-12-2022]
Come ormai tutti probabilmente sanno, l'Unione Europea ha deciso che tutti gli smartphone dovranno essere dotati di porta USB-C, per la ricarica e la connessione al PC, entro il 28 dicembre 2024, e che lo stesso dovrà accadere ai computer portatili entro il 28 aprile 2026.
Meno nota è invece un'altra proposta in discussione a Bruxelles, frutto di quello che al momento è un accordo provvisorio tra il Parlamento Europeo e il Consiglio dell'Unione Europea: la reintroduzione delle batterie rimovibili negli smartphone (ma anche nei tablet e in generale negli apparecchi a uso domestico).
L'idea, a dire il vero, non è nuovissima: già un paio d'anni fa se ne parlava, proprio quando la UE stava valutando anche l'obbligo di adottare lo standard USB-C per smartphone, tablet e portatili: dopotutto, un tempo era già così.
All'inizio dell'era dei cellulari, infatti, e nei primi tempi dell'era degli smartphone, era normale acquistare apparecchi con una batteria facilmente sostituibile dall'utente: la praticità stava chiaramente nel fatto che, anziché acquistare un telefonino nuovo quando la batteria iniziava a non garantire più un'autonomia adeguata, era sufficiente sostituire la batteria stessa, con gran risparmio per l'utente e anche con una riduzione evidente dei rifiuti elettronici rispetto alla situazione attuale.
Oggigiorno, infatti, trovare smartphone o tablet che consentano di cambiare la batteria è un'impresa: le case produttrici affermano che la stretta integrazione della batteria con il resto dell'apparecchio è necessaria per poter realizzare dispositivi tanto sottili quanto quelli cui siamo oggigiorno abituati, e non ingombranti quanto quelli delle prime generazioni, oltre che perfettamente impermeabili.
L'Unione Europea ritiene però che avere in tasca un telefonino men che sottilissimo sia un compromesso perfettamente accettabile per godere della possibilità di sostituire con poca spesa la sola batteria quando questa sia l'unico punto di debolezza di uno smartphone altrimenti perfettamente funzionante.
Inoltre, le autorità di Bruxelles non intendono rubricare a preoccupazione di secondo piano la questione dei rifiuti elettronici (e-waste), tanto che la proposta prevede non soltanto che gli utenti siano informati adeguatamente sulla possibilità di sostituire la batteria, ma anche che le aziende siano obbligate ad accettare e riciclare le batterie vecchie, accollandosi anche i relativi costi.
«Complessivamente, il nostro obiettivo è dar vita a una robusta industria europea del riciclaggio, in particolare per quanto riguarda il litio, e in generale a un settore industriale competitivo; ciò sarà cruciale nei decenni venturi ai fin della transizione energetica del continente e per l'intero mercato globale delle batterie» scrivono i relatori della proposta.
Come già per altre proposte, è improbabile che i produttori siano soddisfatti di questa. In ogni caso, occorrerà del tempo prima che la proposta diventi una norma europea. Una volta che Parlamento e Consiglio avranno trovato un accordo definitivo ci saranno ancora tre anni e mezzo di tempo per completare l'adeguamento dei prodotti immessi sul mercato.
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