Può creare pulsanti e controlli fisici dovunque serva.
[ZEUS News - www.zeusnews.it - 28-04-2023]
Nonostante i touchscreen siano ormai una presenza comune e pressoché chiunque abbia imparato a usarli per compiere qualsiasi operazione, resta il fatto che per certi compiti, come la scrittura di testi lunghi, una tastiera fisica è senz'altro più comoda.
I vari sistemi di feedback non sono sempre soddisfacenti; possono per esempio aiutare a capire se un tasto sia stato premuto, ma non aiutano a individuare quel tasto senza dover dare almeno un'occhiata alla tastiera virtuale.
Due ricercatori del Future Interfaces Group (FIG) della Carnegie Mellon University, Craig Shultz e Chris Harrison, hanno riflettuto su questa situazione e creato un display che è in grado di mostrare in rilievo i pulsanti necessari e di tornare completamente piatto all'occorrenza.
Un sottile strato composto da una griglia di minuscole pompe osmotiche (Embedded Electroosmotic Pumps, EEOP ) viene inserito all'interno del touchscreen; quando è necessario mostrare un pulsante, una sezione dello strato EEOP viene riempito di liquidi, sollevandolo rispetto al resto della superficie.
Il pulsante fisico risultante può sporgere di un massimo di 1,5 millimetri, quanto basta per poterlo individuare con il tatto; quando poi il pulsante non serve più, il liquido viene tolto da quella sezione e la superficie torna piatta.
Per completare il riempimento o lo svuotamento delle sezioni necessarie serve circa un secondo, e il risultato è un pulsante che al tocco appare solido.
Il prototipo costruito dal FIG applicando lo strato di EEOP a uno schermo OLED, è molto sottile e in grado di essere utilizzato con una varietà di schermi e di forme: lo spessore è inferiore ai 5 millimetri e il peso di meno di 40 grammi (per il prototipo).
Il principio di funzionamento - spiegano i ricercatori - è molto simile a quello dei singoli pixel di uno schermo LCD: «Proprio come i pixel LCD, che modulano la luce proveniente da un'unica fonte per la retroilluminazione, le EEOP attingono a un serbatoio comune di fluido e modulano in maniera selettiva la pressione idraulica all'interno e all'esterno delle celle aptiche».
Al momento - raccontano ancora Shultz e Harrison - i pulsanti a scomparsa realizzati in questo modo sono in grado di riprodurre una serie limitata di forme e dimensioni, ma ulteriori avanzamenti permetteranno di creare uno strato con un numero maggiore di celle aptiche, aumentando così la "risoluzione" (se vogliamo mantenere il parallelo con gli schermi LCD) e, di conseguenza, l'utilità della tecnologia, che consentirebbe anche di riprodurre sugli schermi testi in Braille.
Qui sotto, il video di presentazione.
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